Naufragio del Giglio: per il gip "disastro di proporzioni mondiali". Il comandante
agli arresti domiciliari
Il naufragio del Giglio. “Un disastro di proporzioni mondiali in cui ricorre la condotta
gravemente colposa a carico del comandante della Costa Concordia”. E’ quanto scrive
il gip nell’ordinanza che ha deciso la scarcerazione di Francesco Schettino. La procura
di Grosseto annuncia il ricorso al Tribunale del riesame, mentre il Consiglio dei
ministri sta elaborando l’ordinanza per lo stato di emergenza. Intanto, sono di nuovo
ferme le operazioni di soccorso e ricerca sul relitto: 11 restano le vittime accertate
finora, 28 i dispersi. Cecilia Seppia:
E’ tornato
nella sua abitazione di Meta di Sorrento, Francesco Schettino: con sorpresa dei pm,
il gip Valeria Montesarchio ha infatti deciso per l’uomo gli arresti domiciliari perché
non ha riscontrato pericolo di fuga, piuttosto il rischio di inquinamento delle prove.
Il comandante della Concordia continua a difendere la sua posizione, ma l’ordinanza
del giudice non lascia margini di dubbio e ravvisa nella tragedia la condotta gravemente
colposa di Schettino, che non fece nessun tentativo serio – si legge - per tornare
a bordo dove c’erano altri membri dell’equipaggio e ufficiali a soccorrere i passeggeri.
A loro, il plauso del direttore del Centro Stella Maris di Livorno, don Luciano
Cantini:
“Io ho ascoltato che il commissario di bordo
con una gamba ferita ha continuato ad aiutare le persone e a metterle in salvo. Ci
sono persone che sono tornate a bordo dell’equipaggio per aiutare i colleghi a fare
questo tipo di sgombero. Le 'mele marce' nei cesti ci sono sempre, questo si sa, però
non possiamo mai generalizzare. Io vedo nella gente di mare una grande generosità
e un grande senso di solidarietà in ogni situazione”.
Sentiamo anche
il commento del direttore dell’Ufficio per la Pastorale degli addetti alla navigazione
marittima della Fondazione Migrantes, donGiacomo Martino:
"Credo
che, al di là del dramma dell’affondamento, per i marittimi la cosa peggiore sia stata
proprio quella di sentirsi trattare da molti media come persone incapaci ed egoiste.
In fondo, se una nave in due ore tira fuori più di 4000 persone, significa che l’equipaggio
ha veramente lavorato con grande senso di solidarietà. Quindi, in questo senso, io
vorrei proprio spendere una voce per queste persone, perché altrimenti rischiamo di
affondarle due volte".
I compaesani di Schettino dicono basta alla
gogna mediatica ma le accuse contro il comandante della Concordia, così come per il
primo ufficiale in plancia, Ciro Ambrosio, sono molto pesanti: omicidio colposo plurimo,
naufragio e abbandono della nave. Per questo la procura di Grosseto, che indaga su
altri due ufficiali, ha annunciato il ricorso al riesame: “Schettino - dice il procuratore
capo Verusio - potrebbe ancora scappare”. E mentre sul fronte meteo si attendono pesanti
rovesci questa mattina, la nave è tornata a muoversi: una oscillazione di oltre un
metro dicono i tecnici, imponendo un nuovo stop alle operazioni di ricerca. I palombari
della Marina sono comunque pronti a entrare in azione per aprire con microcariche
altri quattro varchi nella parte sommersa del relitto e individuare le persone che
ancora mancano all’appello: 28 in tutto, 16 uomini, 11 donne e una bimba. E' di 80
persone invece il bilancio dei feriti, grave il cuoco del Bangladesh. Sul fronte ambientale
resta il pericolo del disastro: per svuotare i serbatoi dalle oltre 2400 tonnellate
di carburante ci vorranno settimane.