India: gli assassini dei cattolici restano senza un volto
In India i cattolici continuano ad essere assassinati e i colpevoli continuano a rimanere
ignoti. Per due recenti delitti, quello del catechista e attivista per i diritti umani,
Rabindra Parichha, avvenuto 34 giorni fa ad Orissa, e quello di suor Valsa John a
Jharkhand, dello scorso novembre, le autorità brancolano nel buio. All’agenzia di
stampa Fides l’avvocato e missionario K.J. Markose denuncia: “Su chi ha ucciso Parichha
la polizia non ha un’idea o non vuole averla. Ha solo arrestato un sospetto, poi rimesso
in libertà con la promessa di collaborare, ma non è successo nulla. Io seguirò il
caso, forse anche con un reclamo ufficiale al Tribunale, anche perché – aggiunge -
il ritardo rischia di vanificare le indagini”. Stessa sorte per l’omicidio di suor
Valsa, uccisa a freddo nella sua abitazione. La polizia aveva fermato sette “presunti
maoisti”, anche questa volta senza sviluppi. In questi giorni consorelle e laici che
conoscevano la religiosa si sono incontrati a Ranchi per rendere omaggio alla donna
che “ha combattuto il sistema corrotto con una Bibbia e la Costituzione indiana”,
due dei pochi oggetti ritrovati nella sua abitazione. Sono gli stessi attivisti a
riferire che “la suora si stava battendo contro lo sfruttamento dei territori e delle
popolazioni della regione da parte delle compagnie minerarie. Forse – aggiungono –
i mandati vanno cercati proprio lì”. (M.P.)