Kenya. Per i vescovi è necessario coinvolgere i genitori nel sistema educativo
“È giunto il momento di una riforma del sistema educativo che precisi chiaramente
e legalmente la partecipazione dei genitori”: lo afferma, in una nota, mons. Maurice
Crowley, presidente dalla Commissione per l’educazione della Conferenza episcopale
del Kenya. La dichiarazione del presule arriva dopo che, nei giorni scorsi, alcuni
genitori hanno manifestato contro i dirigenti scolastici del Paese per lo scarso rendimento
ottenuto dai figli nel corso del 2011. “Un tale assalto contro i presidi è inaccettabile
– scrive mons. Crowley – Il rendimento scolastico non è di esclusiva competenza dei
docenti. Anche i genitori devono svolgere il loro ruolo”, senza limitarsi a “pagare
le tasse scolastiche”, ma imparando a conoscere “i nomi degli insegnanti”, e “ciò
che i loro figli fanno a scuola”. Tanto più che, “quando escono i risultati, le famiglie
sono sempre pronte ad accusare i docenti per quello che i ragazzi non sanno”. Alla
luce di tale situazione, ribadisce il vescovo del Kenya, è necessaria una riforma
del sistema educativo, anche perché “il ruolo degli insegnanti non è solo quello di
fornire nozioni agli studenti, ma anche di formarne il carattere e di dare loro una
formazione valida”. Certo, riconosce mons. Crowley, “ci sono alcuni docenti che fanno
molto poco”, ma devono capire che “la loro negligenza nella responsabilità riguardo
all’insegnamento ha un impatto negativo sul loro lavoro”. Ribadendo, poi, che “il
sistema educativo deve andare a beneficio sia dei giovani che dell’intera società”,
la Chiesa del Kenya lancia un appello perché tutti – genitori, docenti e personale
scolastico – facciano la loro parte nell’educare i ragazzi e “si assumano seriamente
le proprie responsabilità”, dato che “darsi la colpa l’uno l’altro non renderà gli
studenti più colti”. (I.P.)