India: nel Karnataka ancora violenze anticristiane degli estremisti indù
Venti cristiani attaccati e malmenati, il Pastore protestante Srirangam Shanthakumar,
della “Agape Church”, ferito e con un dito mozzato. È il bilancio dell’ultimo attacco
di un gruppo di estremisti indù avvenuto ad Anekal, villaggio rurale nel distretto
di Bangalore, nello Stato di Karnataka, in India meridionale. Come riferisce all'agenzia
Fides il “Global Council of India Christians”, organizzazione che monitora i diritti
dei cristiani in India, nei giorni scorsi il Pastore Shanthakumar, che ha moglie e
due figli, stava guidando una veglia di preghiera nella residenza di un credente della
sua comunità, quando un gruppo di circa 20 radicali indù ha fatto irruzione nell’abitazione,
attaccando i presenti con bastoni e spranghe di ferro. Mentre malmenavano i cristiani,
i radicali accusavano i credenti di convertire in modo forzato e fraudolento i credenti
indù al cristianesimo. Numerosi fedeli sono rimasti feriti, il Pastore ha perso il
dito della mano sinistra e un credente ha gravi ferite al capo e danni alla mano destra.
I militanti indù sono poi fuggiti velocemente. Il Pastore e i fedeli hanno denunciato
l’accaduto alla polizia e sono stati ricoverati negli ospedali della zona. Confermando
tali episodi, oggi un nuovo rapporto sulle violenze anticristiane in India è stato
diffuso dalla “Evangelical Fellowship of India”, che riunisce centinaia di denominazioni
evangeliche. Il Rapporto, inviato a Fides, conferma il Karnataka come lo Stato più
violento e insicuro, segnalando 140 episodi gravi di persecuzione contro i cristiani,
caratterizzati da false accuse di “conversioni forzate”. Il Rapporto chiede allo Stato
di garantire la protezione dei cristiani indiani e il rispetto della libertà religiosa
nel Paese. (R.P.)