Incontro Monti-Van Rompuy. Il Fiscal compact entrerà in vigore a luglio
Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, esprime parole di apprezzamento
per il lavoro del governo Monti in Italia: il suo intervento oggi a Roma, alla conferenza
stampa congiunta con il premier italiano seguita all’incontro fra i due. Van Rompuy
si è poi recato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Annunciato tra
l’altro che il trattato Fiscal compact, sul patto di bilancio, verrà firmato a marzo.
Il servizio di Debora Donnini:
Mario Monti
punta il dito contro l’insufficienza di governance dell’Eurozona per la decisione
presa da Standard&Poor’s, relativa al taglio del rating a diversi Paesi europei
fra cui l’Italia. E a sottolineare il lavoro “straordinario e impressionante” che
l’Italia sta facendo è anche Herman Van Rompuy, nella conferenza stampa congiunta
con il presidente del Consiglio italiano. Annunciato anche che il nuovo patto Ue,
il cosiddetto Fiscal compact, sarà firmato a marzo e reso operativo a luglio. Sentiamo
il commento di Stefano Zamagni, professore di economia all’Università
di Bologna:
“Il Fiscal compact è un atto dovuto e va fatto con una
certa emergenza. Il punto è il modo: si può prendere questo patto e siglarlo e, al
tempo stesso, impegnarsi a far partire una politica fiscale europea comune. Una politica
che attendiamo da ben 10 anni. Quindi sì, dobbiamo calmare i mercati e le loro mire
egoistiche ed aggressive per via dell’emergenza, però attenzione a non dimenticare
l’obiettivo primario. Quando io parlo di una politica fiscale comune intendo dire
una governance”.
Convergenza, dunque, fra Monti
e Van Rompuy sulla necessità di stabilità finanziaria per l’Europa in generale. Punto
cruciale le liberalizzazioni: le prime misure, in questo senso, saranno varate da
Palazzo Chigi già questa settimana, ha conferma Monti che oggi, infatti, incontra
i leader dei partiti che sostengono il suo governo: Angelino Alfano, Pdl, Pier Ferdinando
Casini, Terzo Polo, e Pier Luigi Bersani, Pd. Sul punto delle liberalizzazioni sentiamo
ancora Zamagni:
“Le liberalizzazioni di per sé sono un fatto positivo
e fisiologico per le economie di mercato. Il punto è, ancora una volta, come vengono
realizzate. La prima cosa è evitare che le liberalizzazioni, a breve termine, possano
far nascere – o rinascere – monopoli a medio e lungo termine. Questo rischio esiste,
perché con le liberalizzazioni facciamo scattare il meccanismo della competizione
e questo può buttare a terra categorie di soggetti o imprese di piccola dimensione.
Se ciò avviene, ridando potere a gruppi o ‘potentati’, allora le liberalizzazioni
hanno un effetto perverso. La seconda condizione deve tener conto che ogni volta in
cui si liberalizza, si creano vantaggi a favore di certi gruppi sociali ed oneri e
svantaggi nei confronti di altri. La liberalizzazione che serve al bene comune è quella
che tiene conto delle varie forme di compensazione, al fine di evitare che il costo
della liberalizzazione – che alla lunga è positivo – ricada sui segmenti meno dotati
della popolazione”.
Per il presidente del Consiglio italiano, sarà
comunque un periodo denso di impegni anche a livello europeo. Mercoledì prossimo sarà
a Londra per incontrare il premier britannico, David Cameron. Venerdì 20 gennaio,
invece, dovrebbe vedere Merkel e Sarkozy, ma l’incontro potrebbe essere rinviato,
secondo fonti governative italiane.