Siria. Ban Ki Moon: “Assad smetta di uccidere il suo popolo”. Damasco annuncia
una nuova amnistia
"Oggi dico al presidente della Siria Assad di smettere di uccidere il proprio popolo".
Suonano come un accorato appello le parole pronunciate stamani dal segretario generale
delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, durante una conferenza a Beirut sul processo di
transizione democratica dei Paesi arabi. “Il vento del cambiamento - ha detto ancora
il numero uno del Palazzo di Vetro - non smetterà di soffiare. Le nazioni vogliono
il rispetto dei diritti umani e dicono basta al potere di un solo uomo, alle dinastie,
al silenzio imposto ai media e alla mancanza delle libertà fondamentali”. Pochi minuti
dopo l’agenzia siriana Sana ha battuto quella che è sembrata una risposta alle parole
di Ban Ki Moon: il presidente Bashar al Assad ha concesso un'amnistia generale per
i crimini commessi nel contesto delle rivolte avvenute dal 15 marzo 2011. Intanto
l'ex segretario generale della Lega Araba e candidato alle presidenziali egiziane,
Amr Mussa, ha rilanciato con grande favore la proposta del Qatar di inviare un contingente
militare arabo in Siria per fermare la repressione. Infine sul terreno si registrano
nuove violenze: sei persone sono morte e 16 sono rimaste ferite in un attentato avvenuto
oggi nella provincia siriana nord-occidentale di Idlib. (A cura di Marco Guerrra)