Venezuela: al termine della Plenaria i vescovi invocano la riconciliazione nazionale
Rispetto, difesa e promozione di diritti umani, e, in ambito pratico, la creazione
di posti di lavoro e l’offerta di un’istruzione di qualità: questi, secondo i vescovi
venezuelani che hanno appena concluso la 97.ma assemblea della Conferenza episcopale
locale, gli elementi chiave a sostegno della riconciliazione e della pace nel Paese.
E s’intitola proprio “2012: Anno della riconciliazione nazionale”, come riferisce
la Fides, il messaggio conclusivo pubblicato dai presuli al termine della plenaria
e presentato al pubblico dal neopresidente della Conferenza episcopale e arcivescovo
di Cumaná, mons. Diego Rafael Padrón Sánchez che ha riassunto in 5 punti le preoccupazioni
della Chiesa in Venezuela: “Le esigenze e le aspettative più urgenti del Paese – ha
detto – sono la sicurezza, l’occupazione, l’alloggio, la salute, l’istruzione, i servizi
e le risorse alimentari”. Nel documento l’episcopato segnala, inoltre, la necessità
di ripristinare “la convivenza nazionale basata sul rispetto e sull’apprezzamento
reciproco, il riconoscimento effettivo del pluralismo politico e ideologico, culturale
e religioso, e la tolleranza verso gli altri”. Un altro annoso problema che affligge
il Venezuela e che i vescovi mettono in evidenza, è quello delle carceri, a proposito
del quale propongono di promuovere un processo di umanizzazione e di concedere l’indulto
ai prigionieri politici. Nell’invito finale a unirsi in preghiera, i presuli ricordano
l’importante appuntamento della società con le elezioni politiche in calendario il
prossimo ottobre, auspicando che siano assunte in una “prospettiva umana e cristiana,
nella prospettiva della riconciliazione nazionale”. (R.B.)