Giustizia calpestata quando dominano i criteri di utilità e profitto: così il Papa
all’Ispettorato di polizia
Benedetto XVI ha ricevuto, stamani in udienza, i dirigenti e il personale dell’Ispettorato
di pubblica sicurezza presso il Vaticano. Il Papa ha esortato le forze di polizia
a promuovere la giustizia e favorire la pace. Quindi, si è soffermato sugli episodi
di violenza e intolleranza a danno dei cristiani, che hanno segnato l’anno appena
trascorso. Al termine del discorso il Papa si è scusato per la debolezza della voce
a causa di una raucedine. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Come forze
di polizia, siate sempre autentici promotori della giustizia e sinceri costruttori
di pace”: è l’augurio rivolto dal Papa all’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso
il Vaticano. Un discorso di ringraziamento a quanti garantiscono la tutela dell’ordine
pubblico per i pellegrini che si recano alle tombe degli Apostoli. E tuttavia, il
Papa ha colto questa occasione per ritornare sulle sofferenze di tanti cristiani,
vittime di violenza e intolleranza:
“Di frequente, in diverse parti
del mondo, oggetto di rappresaglie e di attentati sono stati proprio i cristiani,
che hanno pagato anche con la vita la loro appartenenza a Cristo e alla Chiesa”.
Il
Papa ha così rammentato che nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace
ha messo l’accento sull’educazione dei giovani “alla giustizia e alla pace”. Due termini,
ha constatato, che vengono spesso usati “in modo equivoco”:
“La giustizia
non è una semplice convenzione umana; quando, in nome di una presunta giustizia, dominano
i criteri dell’utilità, del profitto e dell’avere, si può anche calpestare il valore
e la dignità della persona umana”.
La giustizia, ha ribadito, “è
una virtù che indirizza la volontà umana perché renda all’altro ciò che gli spetta
in ragione del suo essere e del suo operare”. Allo stesso modo, ha soggiunto, “la
pace non è la mera assenza di guerra o il risultato della sola azione degli uomini
per evitarla”, ma “è innanzitutto dono di Dio che va chiesto con fede e che in Gesù
Cristo trova la via per raggiungerla”:
“La vera pace, poi, è un’opera
da costruire quotidianamente col contributo di compassione, solidarietà, fraternità
e collaborazione di ciascuno. Essa è profondamente legata alla giustizia - animata
dalla verità nella carità - che gli uomini sono in grado di realizzare a partire dal
contesto in cui abitualmente vivono: la famiglia, il lavoro, le relazioni di amicizia”.
Il
Papa non ha, poi, mancato di sottolineare che il gran numero di gente che da tutto
il mondo visita il centro della Chiesa cattolica “non costituisce certamente un problema
per la città di Roma e per l’Italia intera, bensì una ricchezza e un motivo di vanto”.