2012-01-13 13:16:39

Dai sindacati posizione unitaria sul mercato del lavoro. Nel pomeriggio le Acli dal ministro Fornero


I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno raggiunto un'intesa per una piattaforma unitaria con la quale presentarsi al confronto con il governo sulla riforma del mercato dell’occupazione. I leader sindacali chiedono, però, che il tema dell'articolo 18 non sia tra i problemi ''veri'' da affrontare al tavolo. Nel pomeriggio, saranno le Acli a presentare le loro proposte al ministro Fornero. Alessandro Guarasci ha sentito il responsabile lavoro Maurizio Drezzatore, convinto che una riforma dell’articolo 18 non sia un tabù:RealAudioMP3

R. – Va presa in esame, come proponiamo appunto noi, una soluzione che non ne alteri strutturalmente la presenza come regolazione del mercato del lavoro, superando ogni tipo di pregiudizio nel discutere su questo punto. La nostra proposta è di prevedere, per tutti i lavoratori dipendenti, attraverso un contratto prevalente, la possibilità di un triennio di inserimento lavorativo. All’interno di questo periodo ci può essere anche la recessione dal rapporto di lavoro ed anche una regolamentazione ed una tutela completa, all’insegna delle regole vigenti, compreso quindi l’articolo 18.

D. – Ma in Italia bisognerà mettere mano anche agli ammortizzatori sociali, che sappiamo essere strumento di tutela soprattutto per i lavoratori delle aziende principali e sempre meno per quelli non stabili...

R. – Oggi bisogna lavorare sia per l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutte le categorie delle imprese – superando quindi anche i limiti numerici che attualmente discriminano nell’impiego di questi strumenti – e sia per il dispositivo dell’indennità di disoccupazione. Questo è uno strumento di tutela che deve diventare universale, compresi i lavori atipici.

D. – Si potrebbe pensare anche in Italia, come in molti altri Paesi europei, ad una sorta di reddito minimo in attesa di trovare una nuova occupazione?

R. – Una misura di reddito minimo la consideriamo utile come provvedimento di ultima istanza, ma deve essere inserita all’interno del politiche di welfare, ossia come misura per il contrasto alle povertà estreme.

D. – Il governo afferma che attraverso la riforma del mercato del lavoro arriverà anche più occupazione. Siete d’accordo?

R. – Noi riteniamo che una riforma del mercato del lavoro, fatta con regolamentazioni che siano attente alla dinamica della crisi attuale, possa anche favorire una concentrazione di imprese. Questa è una cosa che oggi risulta necessaria, soprattutto in un sistema, come quello italiano, di piccole e piccolissime imprese che, oggi, non hanno chance per aggredire i mercati internazionali. (vv)







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