No della Camera all'arresto del deputato Nicola Cosentino, indagato per collusione
con la camorra
L’aula della Camera ha respinto la richiesta di arresto nei confronti di Nicola Cosentino,
deputato e coordinatore campano del Pdl indagato dalla magistratura di Napoli per
collusione con la camorra. Il voto si è svolto a scrutinio segreto: 309 deputati si
sono espressi contro l'autorizzazione all'arresto, 298 a favore. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
Per l’esito
della consultazione sono stati determinanti i voti dei radicali. Ha influito anche
la posizione della Lega, che ha lasciato libertà di coscienza ai propri deputati.
Subito dopo il pronunciamento della Camera, Nicola Cosentino ha ringraziato il Parlamento.
Ha deciso “in piena autonomia” ma se i parlamentari “avessero voluto seguire le indicazioni
dei partiti – ha detto Cosentino - il risultato sarebbe stato diverso”. Il leader
del Pdl, Silvio Berlusconi, ha giudicato la decisione “giusta” e in linea con la Costituzione.
“Il processo – ha aggiunto - continuerà regolarmente e senza intoppi e il parlamentare
lo affronterà da uomo libero”. Commentando il voto, il segretario del Pd, Pier Luigi
Bersani ha detto che la Lega dovrà dare spiegazioni. “Non so se gli elettori
della Lega capiranno”, è stato il commento dell’ex Ministro degli Interni Roberto
Maroni, contrario alla linea della libertà di coscienza sostenuta da Umberto
Bossi. Per il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, il voto è stato
“un grave errore politico”. In serata, Nicola Cosentino ha dato le proprie
dimissioni irrevocabili da coordinatore del Pdl in Campania.