2012-01-11 13:25:31

L'Iran punta il dito contro Israele per l'assassinio di uno scienziato a Teheran


Le autorità iraniane hanno reagito duramente alla morte, in un attentato dinamitardo a Teheran, di un altro dei propri scienziati, il quarto dal 2010, avvertendo che questo omicidio non fermerà il "progresso" del programma nucleare e puntando il dito contro Israele. Ad accrescere la tensione anche l’annuncio da parte dell’Unione Europea di un possibile inasprimento delle sanzioni petrolifere, mentre da Pechino è arrivato l’invito a riprendere i negoziati sul nucleare in ambito Aiea. Ad Eric Salerno, esperto di questioni mediorientali, Stefano Leszczynski ha chiesto se questo attentato possa essere ricondotto a una guerra di intelligence contro l’Iran:RealAudioMP3

R. - È una guerra vera. I morti al momento si contano solo dalla parte iraniana, ma sicuramente le tensioni si comprendono e la situazione tenderà a peggiorare in questo clima.

D. - Tensioni che tenderanno a peggiorare, anche per la decisione dell’Unione Europea di inasprire le sanzioni nei confronti dell’Iran?

R. - Direi in parte senz’altro: l’Iran ha già grandi difficoltà con il proprio petrolio; l’embargo ha un effetto molto importante su quello che succede, non soltanto a livello economico ma anche a livello sociale, in Iran.

D. - Nonstante l’Iran sia nell’occhio del ciclone a livello internazionale, ha un’attività diplomatica molto intensa. Il presidente Ahmadinejad è a Cuba, mentre il ministro degli Esteri Larijani si trova in Turchia. Non sembra un isolamento particolarmente rigido…

R. - Credo che, nell’insieme, buona parte della comunità internazionale ritenga che il ruolo iraniano nello scacchiere in cui si trova, cioè in questo a cavallo tra l’Oriente e l’Occidente, debba essere un ruolo importante.

D. - Le relazioni con la Turchia sono molto particolari e forse c’è un interesse comune sull’attuale crisi siriana ...

R. - Io credo che quello sia uno degli elementi importanti. Un altro elemento importante è la questione curda e sicuramente c’è un discorso di egemonia nella regione. La Turchia si è spostata, si è in qualche modo allontanata dall’Europa, è tornata verso Oriente, e sta puntando a rafforzare la propria posizione in quell’area specifica, che interessa anche all’Iran. (bi)







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