2012-01-10 13:39:21

Nuovi episodi di intolleranza anticristiana in India


In India si segnalano nuovi episodi che fanno temere in una ripresa dell’intolleranza nei confronti dei cristiani. Nello Stato dell’Orissa due leader sono stati arrestati con accuse che la comunità cristiana definisce “false e intimidatorie”. Si parla di collaborazione con la guerriglia e di conversioni fraudolente. C’è il timore che si torni ad una situazione di tensione che provocò i massacri anticristiani del 2008 nel distretto di Kandhamal. Sul clima in cui vivono i cristiani in India, Giancarlo La Vella ha intervistato padre Carlo Torriani, missionario del Pime nel Paese asiatico:RealAudioMP3

R. – E’ l’atmosfera che c’è in India da circa una decina d’anni, creata da un’organizzazione, il cui nome si può tradurre in “volontari per la difesa della cultura nazionale”. Dopo l’indipendenza si sono scagliati contro i musulmani e dopo sembra che abbiano detto: rivolgiamoci ai cristiani. Hanno cominciato a propagandare leggi contro le conversioni fraudolente. Si insinuano soprattutto nelle zone tribali, perché reagiscono male al fatto che chi si converte al Cristianesimo ha anche accesso alla scuola e questo apre gli occhi ai fuori-casta e ai tribali, che non si lasciano più sottomettere.

D. – C’è il timore che possano riesplodere episodi di estrema violenza come i massacri anticristiani avvenuti nel 2008?

R. – La possibilità c’è, specialmente in queste zone tribali in cui c’è poco la presenza dello Stato. Tuttavia nel governo centrale dell’India c’è consapevolezza di queste cose e c’è in piedi la proposta di varare una legge contro la violenza interreligiosa: la normativa consisterebbe nel riconoscere come un crimine l’azione di chi organizza e favorisce la discordia tra le comunità religiose e incita alla violenza promuovendo principi anche attraverso la propria stampa. (bi)







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