Nigeria: per i vescovi l'abolizione del sussidio sulla benzina "colpisce i poveri”
I vescovi della Provincia ecclesiastica di Ibadan (sud della Nigeria) si dicono “rammaricati”
per “la decisione impopolare” di abolire i sussidi sulla benzina, che ha provato un
drastico e improvviso aumento dei prezzi del carburante. Il 1° gennaio il governo
federale ha abolito la sovvenzione che manteneva il prezzo al dettaglio della benzina
intorno alle 65 naira per litro (0.30 euro). Il prezzo del carburante è immediatamente
salito fino addirittura a 140 naira al litro (0.66 euro), una cifra proibitiva per
molti, in un Paese dove la maggioranza della popolazione vive con meno di due dollari
al giorno (1,5 euro). Il provvedimento ha provocato forti proteste da parte dei nigeriani,
accrescendo la tensione provocata dagli attentati della setta Boko Haram. “Molti nigeriani
che si erano recati nelle loro città e villaggi di origine per celebrare il Natale
e il Capodanno non possono nemmeno permettersi di tornare nei loro luoghi di lavoro
a causa del rialzo dei prezzi della benzina” denuncia un comunicato inviato all’agenzia
Fides. Il governo ha motivato il provvedimento come una misura per impedire frodi
sulla vendita di carburanti. “Prendiamo atto con profondo rammarico che questo Paese
ha ormai una tradizione di far soffrire i poveri a causa degli interessi egoistici
di pochi che si sono arricchiti fraudolentemente in collusione con coloro che si trovano
al potere. Il povero deve soffrire per far sorridere il ricco?” replicano i vescovi.
I presuli concludono mettendo in relazione la rimozione del sussidio con le forti
tensioni provocate dall’ondata di attentati scatenati dalla setta Boko Haram, che
ha particolarmente colpito le comunità cristiane. “Anche se non è giusto incolpare
il governo del Presidente Jonathan di tutti i mali della Nigeria, questo governo deve
assumersi la piena responsabilità per la tempistica insensibile della sua politica
sul sussidio di carburante. Il governo sembra aver già deciso l’eliminazione del sussidio
molto prima dell’avvio delle cosiddette consultazioni o non sembra importagli affatto
che decine di nigeriani sono stati orribilmente uccisi pochi giorni prima nelle vicinanze
della nostra Capitale federale?”. (R.P.)