Migranti e nuova evangelizzazione. L'impegno della Chiesa italiana per la 98.ma Giornata
mondiale
E’ stata presentata stamani presso la Sala Marconi della Radio Vaticana la 98.ma la
Giornata mondiale del Migrante e de Rifugiato, che si celebrerà il prossimo 15 gennaio
in tutte le parrocchie italiane. Il tema centrale di quest’anno è Migrazioni e nuova
evangelizzazione e deriva dal messaggio appositamente scritto da Benedetto XVI . A
presentare l’evento, che avrà il proprio nucleo celebrativo a Perugia, in Umbria,
sono stati Mons. Bruno Schettino, presidente della Commissione episcopale per le Migrazioni
e della Fondazione Migrantes, e mons. Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes.
Il servizio è di Stefano Leszczynski:
Il tema
proposto quest’anno per la Giornata mondiale delle Migrazioni chiama la Chiesa a compiere
una nuova evangelizzazione anche nel vasto e complesso fenomeno della mobilità umana.
Un impegno che deve avvenire in un contesto del tutto nuovo, caratterizzato da una
sempre maggiore intensità dei flussi migratori. Lasciare il proprio Paese per
cercare altrove condizioni di vita migliori – fa notare mons. Giancarlo
Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes – non deve portare
"alla perdita e all'abbandono dell'esperienza di fede". Di qui, la necessità di individuare
nuove strategie pastorali, come pure metodi e linguaggi per un’accoglienza sempre
vitale della parola di Dio:
“L’immigrazione sta cambiando la Chiesa,
che è chiamata a valorizzare delle risorse cattoliche che provengono da altri Paesi
del mondo, almeno 100, dove vi sono un milione di cattolici. Sta cambiando la Chiesa
che è chiamata a dialogare con le esperienze cristiane differenti, ma anche con esperienze
religiose differenti. In questo senso, allora, il tema è connesso strettamente allo
sforzo che la Chiesa in Italia, ma tutta la Chiesa universale, stanno compiendo in
questo anno per rinnovarsi sulla base di nuovi strumenti e di una nuova evangelizzazione”.
La
forte migrazione verso l’Italia pone inoltre una sfida importante alla Chiesa cattolica
italiana per il gran numero di cristiani migranti, che nel 2010 ammontavano a due
milioni e mezzo, quasi il 59% del totale degli stranieri residenti in Italia. Tra
questi, i cattolici sono circa un milione, ma non mancano numerose rappresentanze
di ortodossi e protestanti. Un mondo religioso differente, dunque, con il quale diviene
ineludibile il confronto e il dialogo. Tra le tipologie di migranti in condizioni
di particolare fragilità – sottolinea mons. Giancarlo Perego– restano i richiedenti asilo e i rifugiati per i quali serve una rete
strutturata e organica di accoglienza, che non è possibile senza una specifica legge
sull’asilo, che prenda in considerazione anche la particolare condizione dei minori
stranieri non accompagnati:
“E’ necessario che in Italia ci sia al
più presto una apposita previsione di legge di un sistema nazionale per la protezione
dei minori stranieri non accompagnati, che assicuri anche qui un’accoglienza adeguata,
diffusa sul territorio, con risorse dedicate e una chiara definizione dei livelli
di responsabilità tra Stato centrale, Regioni e Comuni. Il dovere di accoglienza per
i minori soli, che sono in quanto tali inespellibili, deve infatti uscire da una logica
tutta emergenziale come finora avvenuto”.
Un vero e proprio patrimonio
di conoscenza in mobilità è poi rappresentato dagli studenti internazionali, attualmente
quasi quattro milioni in Italia e con una crescita che si stima possa arrivare a oltre
sette milioni nel 2025. Ancora il direttore generale di Migrantes, mons.
Giancarlo Perego:.
“In Italia, ciò chiede una maggiore attenzione
verso gli studenti universitari che provengono da Paesi poveri, attraverso l’ausilio
di borse di studio, di centri di accoglienza, ma anche attraverso percorsi di cooperazione
internazionale e di rientro di questi studenti, che tante volte rappresentano i 'cervelli'
oggi in fuga e che potranno diventare una risorsa aggiuntiva per i Paesi più poveri.
E poi bisogna rivedere, certamente, tutta la questione fermo da 20 anni, relativo
all’edilizia per gli studenti universitari, che vede l’Italia all’ultimo posto nel
contesto europeo e quindi vede l’Italia anche all’ultimo posto – assieme alla Grecia
– per l’accoglienza degli studenti universitari stranieri”. (mg)