India: ancora dispersi 40 bambini disabili dopo il passaggio del ciclone Thane
Il ciclone Thane che ha investito l’India lo scorso 30 dicembre non ha fatto notizia.
Eppure ha devastato numerosi villaggi del Tamil Nadu, causando una sessantina di vittime
e numerosi dispersi: tra di loro 40 bambini disabili. A denunciare la loro scomparsa
è stato il Ciai, il Centro italiano aiuti all'infanzia, una ong da anni presente nel
Paese con progetti a favore dei minori e dei pescatori. Benedetta Capelli ha
raggiunto a Puducherry Paola Scelzi, operatrice del Ciai:
R. – Io sono
qui da quasi sette mesi, sono una delle program manager del Ciai e gestisco progetti
per l’infanzia. Nei giorni scorsi mi sono recata nei villaggi: le case sono completamente
devastate e il materiale scolastico dei bambini è andato distrutto. Sicuramente questa
sarà una delle nostre priorità appena le scuole verranno riaperte in modo da favorire
l’accesso all’educazione.
D. – Com’è la situazione nella zona nella
quale lei si trova, dopo questo ciclone di cui, in Italia almeno, si è parlato così
poco?
R. - L’uragano si è abbattuto sulla costa orientale dell’India,
in Tamil Nadu, il 30 dicembre notte, ha danneggiato tantissime scuole e centinaia
di migliaia di alberi sono crollati. Sono stati colpiti principalmente due nostri
progetti: il villaggio dei pescatori di Cuddalore dove il Ciai già era intervenuto
dopo lo tsunami nel 2004 e la Satya School di Puducherry, la città dove mi trovo attualmente,
che è un centro che fornisce terapie riabilitative per bambini con disabilità. 40
di questi bambini, con le rispettive famiglie, risultano dispersi, sono irrintracciabili.
Nei villaggi soprattutto la situazione è molto seria. L’erogazione di acqua e corrente
elettrica non è costante, attualmente non è stata ancora ripristinata e quindi noi
stiamo valutando la situazione con i nostri partner, principalmente garantendo l’accesso
all’educazione ed alle cure. I bambini beneficiari dei nostri progetti sono bambini
con disabilità, bambini orfani o a rischio di abbandono e marginalità.
D.
- A distanza di alcuni giorni da quello che è accaduto, i soccorsi stanno continuando
ad arrivare oppure c’è una carenza da questo punto di vista?
R. - Nei
giorni scorsi in alcune zone è stata parzialmente ripristinata la fornitura di acqua
e corrente elettrica. Per quanto riguarda l’acqua stanno arrivando rifornimenti con
dei serbatoi.
D. – Questo ciclone ha colpito anche le coltivazioni…
R.
- Sono stati colpiti soprattutto gli alberi, quindi il verde della zona. Si parla
di 200 mila alberi abbattuti. Questo sta causando un innalzamento delle temperature
che unito all’assenza di acqua, quindi a carenze igieniche precarie, potrebbe portare
a problemi di salute per la popolazione colpita.
D. – Qual è l’appello
che lei vuole lanciare dai microfoni della Radio Vaticana?
R. – Il Ciai,
che è una ong attiva da tantissimi anni qui in India, con progetti di sostegno a distanza
diretti principalmente all’infanzia, ha lanciato una raccolta fondi per fronteggiare
questa emergenza. L’invito è quello di consultare la nostra pagina web dove sono pubblicate
tutte le indicazioni per fare donazioni. Attualmente il progetto che sosteniamo riguarda
200 bambini che sono sostenuti a distanza in 20 villaggi intorno a Cuddalore. Questi
bambini sono orfani, a causa dello tsunami, sono bambini di famiglie monoparentali
o bambini affidati. A questi minori noi garantiamo accesso all’educazione e alle cure.
Qui a Puducherry, nella Satya School, abbiamo un progetto che sostiene bambini con
disabilità perché la Satya School è un centro che fornisce diverse terapie riabilitative
a questi bambini che spesso, nella società indiana, sono vittime di discriminazioni.
(bf)