2012-01-10 13:34:25

Corea del Nord: il leader Kim Jong-un annuncia un'amnistia


Il nuovo leader nordcoreano, Kim Jong-un, ha annunciato un’amnistia in occasione dell’anniversario della nascita dei due leader scomparsi, suo padre Kim Jong-il e suo nonno Kim Il-sung. Il provvedimento è annunciato per il primo febbraio, ma non è stato precisato quanti e quali prigionieri riguarderà. Secondo una coalizione di Organizzazioni non governative, più che un gesto simbolico “urge una nuova era per il pieno rispetto dei diritti umani nel Paese”. Fausta Speranza ha chiesto come valutare il gesto al prof. Maurizio Riotto, docente all’Università orientale di Napoli:RealAudioMP3

R. – Secondo me, con la dovuta cautela, potrebbe essere sicuramente un gesto di distensione; ma potrebbe essere – paradossalmente – anche un gesto per affermare il proprio potere: non dimentichiamo che qualche giorno fa è stato il compleanno di Kim Jong-un e i sovrani e il governo stesso, nei giorni di festa o nel loro genetliaco, si compiacciono di concedere qualcosa al popolo. Quindi, potrebbe essere anche una affermazione in questo senso.

D. – Quaranta Ong della coalizione internazionale per fermare i crimini contro l’umanità in Corea del Nord hanno scritto al leader una lettera aperta, invitando ad "abbandonare il pluridecennale modello di abusi dei diritti umani commessi dal governo di Pyongyang - così scrivono – contro il popolo della Corea del Nord". C’è speranza?

R. – Ricordiamo che c’è uno stillicidio di fughe dal Nord: queste persone spesso finiscono nelle mani dei contrabbandieri, dei mercanti di uomini cinesi, andando incontro a una sorte che non è assolutamente piacevole. E’ dunque un bene sollecitare la Corea del Nord a gesti di maggiore distensione nei confronti della propria popolazione, ma è anche giusto secondo me gettare uno sguardo su quanto accade alla frontiera, dove sicuramente si sta consumando in silenzio – in colpevole silenzio potrei aggiungere – un’autentica sfilza di torti e di angherie verso il popolo coreano o comunque nei confronti della gente coreana che si trova a gravitare nella zona tra la Corea del Nord e la Cina stessa. (mg)







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