Convegno salesiano a Roma sulla cultura vocazionale
“Parlare ai giovani di vocazione significa offrire loro l’opportunità di guardare
in fondo alla propria vita, alla ricerca del senso e dei valori in essa celati, in
ascolto di Colui che è la vita e il datore di ogni dono”. Con queste parole don Claudio
Belfiore, responsabile dell’Ufficio nazionale salesiano delle parrocchie e degli oratori,
introduce il convegno che si svolgerà a Roma dal 9 al 12 gennaio prossimi presso il
Salesianum in via della Pisana e al quale si prevede la presenza di 200 confratelli.
Uno degli obiettivi prefissati, riferisce la Zenit, è approfondire la riflessione
del 26.mo Capitolo generale del 2008 sulla cultura vocazionale. Un tema “fondamentale
perché – insiste don Claudio Belfiore – tocca in profondità la vita di ogni uomo e
dei giovani in particolare", ai quali "dischiude gli orizzonti del senso e del futuro,
abilita alla progettualità e alla responsabilità, coltiva il senso della fiducia e
della speranza”. Secondo il sacerdote, questi sono i bisogni principali dei giovani,
oltre naturalmente al lavoro, alla professionalità e alla sicurezza economica. Ad
aprire i lavori sarà don Carmelo Sciuto, dell’Ufficio catechistico nazionale della
Conferenza episcopale italiana, che parlerà del rinnovamento dell’iniziazione cristiana
con il riferimento al magistero. Poi sarà la volta di don Nico Dal Molin, del Centro
vocazionale Cei, mentre don Enrico Leoni, coordinatore nazionale dell’Ufficio salesiano
dell’animazione vocazionale, curerà un approfondimento sulla situazione del Medio
Oriente. Don Mario Delpiano, inoltre, presenterà l’attività pastorale nel contesto
oratoriano, don Luigi Spada nel contesto parrocchiale e don Alberto Martelli nel contesto
specifico della comunità religiosa. Chiuderà i lavori don Pier Fausto Frisoli, responsabile
all’interno del Consiglio generale della Congregazione salesiana. (R.B.)