Provincia d'Italia dei Gesuiti: rinnovare lo slancio missionario nella crisi del Paese
Si è appena conclusa l’VIII Congregazione della Provincia d’Italia della Compagnia
di Gesù, che ha riunito 56 gesuiti e la cui agenda è stata riconfigurata alla luce
della crisi economica che attanaglia il Paese. Durante i lavori, infatti, è emerso
con forza il desiderio di partecipare pienamente al momento drammatico che l’Italia
sta attraversando, confermando l’impegno a contribuire, secondo la logica evangelica
e le proprie risorse, a una convivenza più umana. Sul tema della formazione dei giovani
gesuiti, è stato proposto un maggiore sforzo nel campo economico e la politico, per
meglio conoscere e saper interpretare i fenomeni in atto alla luce del Vangelo e far
emergere le istanze più feconde della cultura contemporanea, soprattutto in ambito
filosofico-teologico e nell’analisi socio-politica. Sulla proposta educativa nelle
scuole, si ribadisce l’ideale della formazione integrale della persona, capace di
impegnarsi responsabilmente nella società per un mondo più giusto. Resta, dunque,
una priorità, formare i laici a una coscienza umana, libera e capace di scegliere
come credenti adulti nel confronto costante con la persona di Gesù Cristo e offrire
opportunità di aggregazione e accompagnamento personale. In campo sociale, infine,
si ricorda l’attività del Jesuit Social Network, la rete di associazioni di ispirazione
ignaziana impegnate nella società. Tra le novità della Congregazione Provinciale appena
conclusa, l’apertura di questa all’esterno grazie al “live twitting” e a un blog con
materiale multimediale, che hanno consentito a 7500 persone di seguire l’evento, nel
corso del quale è stato scelto padre Roberto del Riccio come rappresentante per la
prossima Congregazione di procuratori a Nairobi e si è deciso di “non convocare” una
Congregazione generale. Così la Compagnia di Gesù - si legge in un comunicato - si
percepisce come espressione della Chiesa tesa a favorire quell’umanesimo profetizzato
dal Concilio Vaticano II di cui quest’anno ricorre il 50.mo anniversario, sfidando
le tendenze egoistiche, xenofobe e ideologiche e creando le condizioni per un dialogo
capace di far partecipare tutti gli interlocutori sociali alla ricerca del bene comune.
(R.B.)