Pakistan. Legali di Asia Bibi presentano istanza d’appello: dagli estremisti minacce
di morte
I legali di Asia Bibi e gli attivisti della Masihi Foundation hanno ultimato l’istanza
d’appello da presentare all’Alta Corte del Pakistan per Asia Bibi, la cattolica di
45 anni e madre di cinque figli condannata a morte per blasfemia e detenuta in isolamento
nel carcere di Sheikpura. Da tempo gli estremisti islamici hanno messo una taglia
su di lei e nel mirino sono finiti anche coloro che la difendono: i suoi stessi avvocati
sono stati oggetto di recenti minacce di morte. Nell’istanza i legali tornano a sottolineare,
per il caso della donna, “l’errata interpretazione” della legge promulgata nel 1986,
precisando di non avere prese di posizione contro comunità o fedeli musulmani, ma
solo “il desiderio di salvare la vita di un’innocente e di rispettare il bene più
profondo, la vita umana”. “Auspichiamo che il caso si trasformi in un ponte e non
un muro tra cristiani e musulmani”, hanno aggiunto, come riporta l'agenzia AsiaNews.
L’avvocato S.K. Chaudry, inoltre, specifica che l’obiettivo primario resta la tutela
della donna e della sua famiglia e afferma di nutrire sentimenti di fiducia nei confronti
del sistema giudiziario locale. Dal canto loro i leader della Masihi Foundation hanno
rivolto un ringraziamento particolare a Benedetto XVI per la sua preghiera per “la
dignità umana e i diritti di base di ciascuno”: le parole del Papa, infatti, sono
una fonte di coraggio e un monito al pieno rispetto della persona umana. (R.B.)