Ucraina: l'impegno della Caritas nella lotta all'Aids
In Ucraina soltanto il 4 per cento della popolazione si è sottoposto volontariamente
al test per l’Hiv, conoscendo la propria condizione di salute. E’ quanto sostiene
un’indagine di Caritas Kyiv, struttura da 10 anni al servizio dei bambini e dei giovani
in condizione di vita critiche molti dei quali sieropositivi. I risultati dello studio,
incentrato su “La situazione attuale nel settore del trattamento, della cura e del
sostegno dei bambini infetti da Hiv”, sono stati presentati di recente. Il documento
– riporta l’agenzia Sir – afferma che “la potenzialità dello Stato di fornire cure
e sostegno ai gruppi vulnerabili di bambini e alle loro famiglie deve essere sviluppata,
in quanto il livello di servizi adeguati alle famiglie è attualmente ancora insoddisfacente”.
Lo studio, che ha messo a punto un sistema di indicatori per il monitoraggio della
cura dei bambini sieropositivi, ha definito delle raccomandazioni per ulteriori miglioramenti
al fine di una piena integrazione sociale di questi bambini. Le conclusioni della
ricerca sono prevalentemente indirizzate ai responsabili decisionali – organizzazioni
governative e non governative - oltre che a quanti operano nel settore della protezione
dell’infanzia. Molte famiglie con bambini sieropositivi hanno riferito casi di discriminazione
nelle scuole e in altre istituzioni per l’infanzia dell’Ucraina, nonostante la legislazione
nazionale garantisca il diritto di tutti i bambini ad ottenere istruzione e assistenza
sociale, indipendentemente dalle loro condizioni di salute. In base alle stime del
Ministero della sanità dell’Ucraina, nel 2007 la prevalenza di Hiv nella popolazione
adulta dell’Ucraina (di età compresa tra 15 e 49 anni) era pari all’1,63%. Oggi quella
cifra è ancora più elevata, a significare che l’Ucraina vive l’epidemia di Hiv/Aids
più grave d’Europa. (E.B.)