In Pakistan ricordato Salman Taseer, difensore dei cristiani
L’assassinio di Salman Taseer, freddato a colpi di pistola da una guardia del corpo
il 4 gennaio 2011 a Islamabad, costituisce una “pietra miliare” nella storia degli
omicidi a sfondo confessionale. È quanto afferma all'agenzia AsiaNews mons. Rufin
Anthony, vescovo della capitale, a un anno di distanza dalla morte del governatore
del Punjab, ucciso per aver difeso la cristiana Asia Bibi e chiesto una revisione
delle famigerate leggi sulla blasfemia. “Ha messo a tacere – continua il prelato –
tutti coloro i quali osavano prendere parola contro il fanatismo” e oggigiorno “i
seguaci dell’oscurità sono più sfrontati che mai”. Egli aggiunge che “vi sono molte
questioni irrisolte da affrontare” e “dobbiamo riuscire a dialogare senza paura” per
il bene del Pakistan. Salman Taseer è stato ucciso dalla guardia del corpo Mumtaz
Qadri per le sue posizioni a difesa di donne, poveri e cristiani. Il 4 marzo 2011,
a soli due mesi di distanza, gli estremisti hanno massacrato anche il ministro cattolico
per le Minoranze Shahbaz Bhatti, in una spirale di violenza che colpisce chiunque
si opponga alla famigerata “legge nera” come l’aveva definita il governatore del Punjab.
Ieri la famiglia di Taseer ha organizzato una veglia di preghiera nella casa di Calvary
Ground, a Lahore. Esponenti della società civile e associazioni per i diritti umani
hanno accompagnato i parenti sulla tomba dell’uomo; il pensiero è corso anche al figlio
di Salman Taseer, Shahbaz, sequestrato nell’agosto scorso e ancora nelle mani dei
rapitori. Fonti governative riferiscono che è vivo e sarebbe nascosto nelle aree tribali
controllate dai talebani. Pervaiz Rafique, membro dell’Assemblea provinciale del Punjab,
ha ricordato l’opera di Taseer a favore degli oppressi e per “la difesa di una donna
innocente [Asia Bibi]”. Egli, continua il politico, “non ha cambiato di una virgola
le proprie posizioni” anche dopo aver assunto l’incarico di governatore, compiendo
un enorme lavoro sul piano sociale e di volontariato “senza mai pubblicizzarlo”. L’attivista
per i diritti umani e politico Zeeshan Joseph ricorda la strenua difesa “di una donna
cristiana”, una delle ragioni della sua morte, e invita a punire anche quanti difendono
il suo assassino e ne esaltano il crimine. Gli attivisti di Apma (All Parties Minorities
Alliance) hanno tenuto una fiaccolata nei pressi del Circolo della stampa di Lahore,
per rendere omaggio alla memoria del governatore. Tuttavia, l’anniversario della morte
di Salman Taseer è diventato occasione di manifestazioni e marce anche per i fondamentalisti
islamici pakistani, che celebrano il suo assassino come un eroe da ammirare. Il gruppo
Tahaffuz Namoos-i-Rasalat Mahaz (Tnrm) ha inscenato una dimostrazione di piazza nel
centro di Lahore. Il leader Allama Muhammad Tahir Tabassum ha chiesto al governo di
mettere all’asta la pistola usata per uccidere il governatore e il Sunni Ittehad Council
si dice pronto a sborsare 100 milioni di rupie – più di un milione di dollari – per
acquistare la “pistola santa”. Mumtaz Qadri è stato condannato a morte in primo grado
e l’Alta corte di Islamabad deve ancora iniziare il processo di appello a suo carico.
(R.P.)