"Quando viene meno
il risultato del patto sociale con la comunità subentra la vergogna, l'onta di non
avercela fatta. E l'imprenditore si uccide. Per i lavoratori dipendenti la perdita
del lavoro interrompe un progetto di vita che innesca un processo depressivo". Così
il giornalista Dario Di Vico (Corriere della Sera) commenta
ai nostri microfoni la serie di suicidi per la crisi nel mercato del lavoro che
solo negli ultimi due mesi si sono verificati in Italia. Il sociologo Mauro Magatti
(Università Cattolica) sottolinea: "Si fa fatica culturalmente
e antropologicamente ad attrezzarsi per vivere un tempo così complesso. Negli ultimi
vent'anni la centralità del lavoro ha fatto molti passi indietro nel nostro Paese.
Invece il lavoro - precisa - deve tornare ad essere, in una forma rinnovata rispetto
al novecento, il motore della produzione di ricchezza". (a cura di Antonella Palermo)