2012-01-04 14:13:18

Jerzy Kluger e il giovane Karol: un ricordo dell'amico ebreo di Papa Wojtyla


Amici d’infanzia, provati e divisi dalle tragedie del conflitto mondiale, e poi di nuovo insieme negli anni della maturità. È la parabola che in tanti in questi giorni hanno ricordato di Jerzy Kluger, il compagno di giochi ebreo di Karol Wojtyla scomparso il 31 dicembre scorso all’età di 90 anni. Alessandro De Carolis ripropone un ricordo di quel rapporto attraverso le parole dello stesso Kluger:RealAudioMP3

Si è spento con i ricordi non lontani da “Lolek” e dai tempi in cui una fede diversa non rendeva più fragile il cemento dell’amicizia. Jerzy Kluger, hanno detto le persone a lui vicine negli ultimi istanti, conservava lucidi nei frammenti della memoria fiaccata dall’Alzheimer i ricordi di sé stesso e del giovane Karol. Lui ebreo e Karol cattolico, spesso insieme sugli sci o dietro un pallone. Insieme anche quella volta, quando Jerzy entra dove non era ovviamente mai entrato, in una chiesa, nella quale Karol sta servendo Messa e al quale vuole portare subito la notizia della loro promozione scolastica. In quel mentre, una donna gli chiede perché un ragazzino ebreo si trovi lì. Ed ecco come lo stesso Kluger ha rievocato alcuni anni fa questo episodio:

"Lui [Karol Wojtyla] finisce, viene da me e io gli dico: 'Guarda che siamo stati ammessi'. 'Sì, sì, ma senti: quella donna che cosa voleva da te? Perché ti ha attaccato così?', mi domanda. 'Mi ha chiesto: cosa ci fai in chiesa?', gli dico. E lui: 'Questa gente non capisce che siamo figli dello stesso Dio'... Aveva dieci anni".

La guerra li divide: Karol seminarista clandestino, Jerzy combattente contro i nazisti che gli hanno sterminato la famiglia nei lager. Ventisette anni di silenzio, poi l’amicizia ritorna salda com’era nata grazie al Vaticano II che li fa reincontrare: Karol un vescovo, Jerzy un ingegnere stabilitosi a Roma, che un giorno vedrà l’amico chierichetto diventare Papa. Un amico di entrambi, il prof. Stanislaw Grygiel, ricorda al microfono dei colleghi della nostra redazione polacca:

“Jerzy Kluger viveva sempre del ricordo della sua amicizia con Karol Wojtyla che è nata nella scuola di Wadowice. Quest’amicizia era molto profonda nonostante le differenze religiose e culturali. Quello che li univa era l’identità polacca di ambedue. Per lui non c’è stata una contraddizione: era un polacco-ebreo e questa sua identità forse l’ha portato più vicino alla Chiesa cattolica e allo stesso Wojtyla. Parlava sinceramente della sua amicizia con Wojtyla. Penso che questa sua amicizia potrebbe essere un segno indicativo anche per i dialoghi ebreo-cattolici, mai conclusi”.







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