2012-01-03 14:24:26

È morto l’arcivescovo emerito di Udine mons. Battisti, amato per il suo impegno nel Friuli del dopo terremoto


Domani, nella cattedrale di Udine, i funerali di mons. Alfredo Battisti, 86 anni, arcivescovo emerito del capoluogo friulano, spentosi il primo gennaio. Il presule è stato alla guida dell’arcidiocesi di Udine dal 1973 al 2000 e fu definito “il vescovo del terremoto” per il suo impegno nella fase della ricostruzione. Mons. Battisti si adoperò anche affinché il friulano diventasse lingua liturgica. Per un ricordo di questa figura di pastore ancora molto amata tra i fedeli, Marco Guerra ha sentito mons. Duilio Corgnali, arciprete di Tarcento e già vicario per la cultura della diocesi di Udine:RealAudioMP3

R. – E’ entrato in Friuli e lì è stato accolto dal terremoto del 5 maggio 1976, che lo ha obbligato a radicarsi rapidamente in questa terra. Di fatto, diventa pastore della Chiesa di Udine in Friuli, e si fa interprete delle necessità della gente, chiama a raccolta tutta la Chiesa, e raccoglie 800 gemellaggi di diocesi italiane con altrettante comunità colpite dal terremoto. E in questo modo diventa un vero leader spirituale, ma anche sociale, entrando nel cuore di tutti i friulani.

D. - Il vescovo era molto legato alla cultura friulana, e allo stesso tempo si adoperò nel dialogo tra le diverse etnie che abitano in questo estremo nord-est dell’Italia…

R. – Capì che qui convivevano tre etnie: tedescofona, slavofona e friulana. Queste realtà avevano bisogno di grande attenzione. Così, si mise subito sulla strada dell’ inculturazione della fede, diede molta attenzione anche alla lingua friulana: promosse la traduzione della Bibbia, poi la traduzione del dizionario in friulano che furono approvati dalla Congregazione per il culto divino. Il friulano, grazie a lui, è diventato una delle lingue liturgiche della Chiesa cattolica. E in Friuli la promozione umana non poteva prescindere dalla cultura, dalla storia e dalla lingua. (bi)







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