2012-01-03 11:14:34

Irlanda: mons. Martin auspica l’avvio di un dibattito “maturo” sul ruolo della fede nella società


L’avvio di un dibattito “maturo” sul ruolo della fede nella società che eviti rappresentazioni caricaturali della religione, ma anche il riconoscimento che, nonostante gli scandali, il contributo della Chiesa in Irlanda è stato nell’insieme positivo. Questo l’auspicio per il 2012 espresso dall’arcivescovo di Dublino, mons. Diarmuid Martin. Nell’omelia per la Messa celebrata il 1° gennaio nella capitale alla presenza del Premier Enda Kenny, di diversi ministri e parlamentari della Repubblica, il presule ha ricordato che “la Chiesa cattolica è la fede della maggioranza degli irlandesi”, e “ha avuto un’influenza dominante sui valori che mantengono intatto il nostro tessuto sociale”. E tuttavia, ha rilevato, “oggi esiste una situazione nuova che richiede un nuovo modo di interagire tra Chiesa e Stato: la fede in Gesù Cristo non può essere imposta a nessuno”, perché quando “si tenta di imporre una fede su una società” essa viene inevitabilmente snaturata. Anche se ci sono stati “momenti bui nella storia della Chiesa cattolica” in cui alcuni suoi membri hanno abusato del loro mandato, ha proseguito l’arcivescovo di Dublino citato dal quotidiano “The Irish Catholic”, “il contributo di singoli credenti e della Chiesa come istituzione allo sviluppo dell'Irlanda e alla cultura della società irlandese è stato nell’insieme positivo. Ed è proprio sugli aspetti positivi del nostro passato - ha sottolineato - che dovrebbe basarsi un dialogo maturo e aperto al futuro tra Chiesa e cultura irlandese ". Mons. Martin ha riconosciuto che le critiche "o anche il rifiuto della Chiesa cattolica e di ciò che rappresenta sono legittime. Ma – ha chiosato - la critica è una cosa diversa da una caricatura negativa e cinica della fede. Ridicolizzare la fede non serve molto a costruire nella società valori durevoli” e “una società che cerca solo risposte immediate è la meno adatta a individuare questi valori”. L’avvio di tale dialogo, ha sottolineato, richiede anche “un rinnovamento interno” della Chiesa. In questo senso, ha concluso, il prossimo Congresso Eucaristico Internazionale di Dublino deve essere per i cattolici irlandesi un’occasione “per riflettere su ciò che la loro fede in Gesù Cristo significa nella società di oggi”. (L.Z.)







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