Violenza in Casamance. Il cardinale Sarr: “Il fuoco non si spegne col fuoco”
Una preghiera interreligiosa tra comunità cristiane, musulmane e tradizionali per
il ritorno della pace in Casamance, turbolenta regione del Senegal meridionale. Così
si è aperto l’anno a Ziguinchor, capoluogo dell’instabile territorio senegalese, con
l’auspicio di vedere risolto il conflitto trentennale tra la ribellione indipendentista
del Movimento delle forze democratiche di Casamance (Mfdc) e il governo di Dakar.
L’iniziativa, di cui riferisce l'agenzia Misna, arriva nel contesto di una recrudescenza
della violenza, riaccesa in vista delle presidenziali del 26 febbraio, nella quale
più di 20 persone sono state uccise e altre sei rapite, fra le quali diversi militari.
Anche oggi bande armate hanno attaccato un reparto militare nei pressi di Zinguinchor
causando la morte di un gendarme e il ferimento di altre persone. “Il fuoco non si
può spegnere col fuoco” ha detto l’arcivescovo di Dakar, cardinale Theodore Adrien
Sarr, durante la prima messa del nuovo anno nella cattedrale Sant’Antonio da Padova
a Zinguinchor. Nell’omelia il porporato ha poi criticato “la negligenza e la cattiva
fede di alcuni responsabili” nella gestione della crisi e denunciato “l’avidità di
alcune persone che cercano di arricchirsi grazie a questa guerra e sulle spalle della
popolazione”. Nel suo intervento l’arcivescovo si è rivolto alla ribellione indipendentista
(Mfdc) ancora armata a “coltivare la convinzione che la soluzione alle rivendicazioni
si trova altrove, non nella guerra”. Al termine della celebrazione si è svolta una
processione silenziosa dalla cattedrale fino alla centrale Piazza Giovanni Paolo II
dove sono intervenuti esponenti della società civile, capi tradizionali, rappresenti
dell’amministrazione locale e semplici cittadini in una serie di appelli e testimonianze.
“Serve un approccio inclusivo per risolvere il conflitto: abbiamo bisogno di tutte
le ‘forze vive’ della nazione per archiviare la violenza, le armi e la macchina da
guerra” ha detto Ndeye-Marie Thiam, presidente della ‘Piattaforma delle donne per
la pace in Casamance’. La preghiera congiunta si è conclusa con tre lanci di colombe
per simboleggiare i tre auguri di pace delle tre principali comunità religiose. Nel
frattempo, dalla capitale, Dakar, il presidente Abdoulaye Wade ha rivolto un appello
ai ribelli del Mfdc, invitandoli a “proseguire il dialogo col governo per trovare
una soluzione pacifica alla crisi” e promesso “misure di reinserimento sociale a sostegno
di chi deporrà le armi”. (M.G.)