2012-01-02 14:12:49

Filippine: per l'assassinio di padre Tentorio, caccia ai mandati in ambienti politici e militari


I mandanti dell’omicidio di padre Fausto Tentorio vanno ricercati fra uomini politici corrotti e funzionari delle compagnie energetiche, responsabili del progetto di una diga sul fiume Pulangi; e negli apparati deviati dell’esercito e fra i corpi paramilitari, impegnati nella lotta ai ribelli comunisti. Secondo quanto riferisce Fides, su questi versanti si concentrano le indagini della Task Force, istituita dal governo filippino per far luce sull’omicidio del missionario del Pime, avvenuto il 17 ottobre ad Arakan, sull’isola di Mindanao, nelle Filippine del Sud. Nei giorni sono stati arrestati i due sospetti esecutori del delitto: si tratta di Jimmy Ato, presunto killer, e di suo fratello Robert, autista della motocicletta su cui i due sono fuggiti. Intanto gli inquirenti stanno proseguendo le indagini che potrebbero interessare anche funzionari della polizia e uomini politici locali, coinvolti in un vorticoso giro di tangenti e corruzione, legato al progetto di costruzione della diga “Pulangi V” e di una relativa centrale idroelettrica. Sul progetto padre Fausto aveva espresso forte dissenso, poiché la diga sommergerà cimiteri, luoghi sacri, terreni agricoli e di caccia delle tribù Maguindanaon e Manobo, per i quali il religioso lavorava, cancellando per sempre l’identità, la cultura e lo stile di vita di un milione di indigeni suddivisi in 27 comunità. Altra pista di indagine sui mandanti, rivelano fonti locali di Fides, è quella che conduce ai gruppi militari e paramilitari che operano nell’area di Arakan, legati all’operazione “Oplna Bantay”, con cui il governo filippino ha stanziato truppe e militarizzato l’area di Kidapawan e Arakan, con l’obiettivo di stanare i ribelli comunisti del National People’s Army. Le operazioni militari hanno causato uccisioni, sfollamento di migliaia di innocenti e gravi violazioni dei diritti umani, denunciate da Ong e missionari come padre Tentorio. I militari, inoltre, hanno formato e addestrato gruppi paramilitari, reclutando adepti anche fra gli indigeni, creando divisioni e conflitti interni anche fra le stesse comunità locali. (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.