Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica
Nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, la liturgia ci propone il passo
del Vangelo in cui i pastori di Betlemme si recano da Maria e Giuseppe con Gesù bambino
adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferiscono ciò che del bambino è
stato detto loro:
“Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette
loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel
suo cuore”.
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre
carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università
Gregoriana:
Un cuore
che medita e custodisce ogni avvenimento: così ci è presentata oggi la Madre del bambino
Gesù. Una icona suggestiva in apertura del nuovo anno. E attorno a lei un piccolo
gruppo di pastori che percorrono la strada di un itinerario di fede: hanno avuto notizia
di una nascita misteriosa, si mettono in cammino, trovano davvero una famigliola poverissima
con un neonato. Tornano via con il cuore gonfio di gioia e diventano i primi propagatori
della novità: loro gli ultimi nella scala sociale, per primi hanno visto e al volo
hanno capito di aver preso parte a qualcosa di eccezionale. Cercare, trovare, riconoscere,
annunciare, gioire: tutto un itinerario di fede, un incontro trasformatore, un annuncio
gioioso. Accanto alla loro gioia comunicativa, l’interiorità meditativa della madre:
non per paura di comunicare la gioia - Maria lo ha già fatto nel Magnificat - ma perché
i doni di Dio hanno bisogno di custodia amorosa, di riflessione meditativa, di gratitudine
orante. Ecco due stili da assumere per il nuovo anno: come i pastori, pronti ad accogliere
la parola del Signore che ci interpella e ci mette in cammino, anche se fosse notte,
per vedere e incontrare, riconoscere e proclamare. E come Maria coltivare l’interiorità,
conservare la memoria e imparare dai ricordi e dai fatti la sapienza di vita e la
presenza di Dio, che opera tra noi. Buon anno a tutti voi!