Siria: 8 morti, prosegue la repressione nonostante gli osservatori della Lega Araba
Ennesimo venerdì di proteste antigovernative in varie città della Siria, dove si registra
un massiccio dispiegamento di forze di sicurezza. Nonostante la presenza degli osservatori
della Lega Araba, gli attivisti riferiscono di almeno otto vittime e di un numero
imprecisato di feriti tra i manifestanti. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
I soldati
governativi hanno utilizzato bombe a mano, granate e gas lacrimogeni per disperdere
quella che gli attivisti definiscono la più importante manifestazione di protesta
in questi 10 mesi di mobilitazione. E’ in corso in alcuni sobborghi di Damasco, dove
si parla di 60-70 mila presenti in marcia verso la sede del comune. Adunate e sit-in
anche in molte altre località del Paese, come Homs, Daraà, Idlib, Hama, Aleppo. Tuttavia,
in primo piano c’è ancora la repressione malgrado la presenza sul terreno degli osservatori
della Lega Araba. Alcuni di loro a Latakia, porto nordoccidentale siriano, sono stati
accerchiati da decine di sostenitori del presidente Assad i quali affermavano di essere
gli unici dimostranti in città. A testimoniarlo non sono gli attivisti, ma le immagini
trasmesse stamattina da una televisione locale. Dal canto loro, i vertici dell’Esercito
libero siriano – che raggruppa i militari disertori – hanno dato ordine di sospendere
gli attacchi contro le forze lealiste e di dar vita ad una giornata di protesta pacifica.
A livello diplomatico solo la Russia ha espresso commenti positivi circa l’avvio della
missione della Lega Araba. Il ministero degli Esteri di Mosca ha affermato che dagli
osservatori arrivano notizie “rassicuranti”.