Filippine: bilancio tifone Washi potrebbe arrivare a duemila morti
Non si arresta la conta delle vittime nelle Filippine causate dal tifone Washi, che
tra il 16 e il 18 dicembre scorsi ha devastato la nona nord dell’isola di Mindanao.
Sono 1.249 i corpi recuperati fino ad ora. Tuttavia, il numero dei dispersi resta
elevato. Il servizio è di Stefano Vecchia:
Le organizzazioni
di soccorso locali, attive da giorni per cercare di prestare assistenza agli scampati,
indicano come presto il numero dei morti potrebbe superare i duemila, mentre sono
420 mila gli abitanti costretti a lasciare le abitazioni inondate o distrutte e 55
mila gli ospiti dei centri di raccolta governativi. Le precipitazioni, copiose in
questi giorni, stanno creando ulteriori difficoltà in aree anche lontane dalle città
costiere di Cagayan de Oro e Illigan, maggiormente colpite da Washi e dove si sono
concentrati gli sforzi dei soccorritori. Le grandi paludi dove convergono i principali
fiumi dell’isola sono ora una distesa d’acqua che si va estendendo oltre i confini
naturali. Confermato da Benito Ramos – a capo della protezione civile filippina –
che le nuove piogge non hanno provocato altre vittime, anche se hanno certamente aggravato
le condizioni della popolazione, oltre a richiedere un ulteriore sforzo alle strutture
di soccorso già al limite. Evitato al momento il rischio di malattie, la precarietà
delle condizioni di vita nelle tendopoli mette a rischio in particolare anziani e
bambini. A questo dramma si aggiunge quello di quanti già avevano dovuto abbandonare
i luoghi di residenza abituali per il conflitto tra militari governativi e ribelli
islamici e che la furia delle acque ha costretto a una nuova migrazione. Intanto,
organizzazioni non governative hanno lanciato l’allarme per la possibilità che trafficanti
di esseri umani possano approfittare della situazione.