Nepal: proteste dei Dalit contro l’omicidio di un intoccabile
Migliaia di Dalit nepalesi hanno manifestato nei giorni scorsi a Kathmandu e in altri
distretti del Nepal contro l’omicidio di Manbir Sunar, 31 anni, picchiato a morte
da alcuni indù di alta casta a Kalikot (Nepal occidentale). L’omicidio è avvenuto
lo scorso 10 dicembre a Kalikot (Nepal occidentale), ma la polizia ha diffuso la notizia
solo il 25, per coprire gli assassini. Per i leader Dalit il governo maoista deve
risarcire la famiglia dell’ucciso, arrestare i colpevoli, dichiarare Sunar il primo
martire degli intoccabili e garantire istruzione e lavoro a suoi 3 figli. Per fermare
le proteste, il governo ha annunciato ieri un risarcimento di 10mila euro per la famiglia
dell’ucciso. Dopo la proclamazione dello Stato laico nel 2006, il governo maoista
ha vietato per legge le discriminazioni di casta tipiche della società indù. Tuttavia
in molti distretti del Paese il provvedimento non è rispettato. Ai Dalit è ancora
proibito partecipare alla vita religiosa indù, entrare nelle abitazioni e mangiare
insieme a un membro di una casta più alta. Il caso di Sunar ha spinto il Consiglio
dei ministri a dare il via a una campagna nazionale per estirpare dalla società le
pratiche legate alla differenze di casta e le violenze contro i Dalit. Manbir Sunar
è stato ucciso mentre andava al mercato a comprare dei vestiti di lana per sua moglie
e i suoi figli, chiusi in casa a causa del clima gelido. Durante il cammino egli si
è fermato ad un motel gestito da un indù di alta casta per accendere una sigaretta
con i tizzoni di una stufa, ma è stato scaraventato a terra da uno dei gestori del
locale. In poco tempo altri indù della zona è giunto sul luogo e con calci e pugni
lo hanno ucciso, lasciando il cadavere in strada. Pochi giorni prima dell’omicidio
di Manbir Sunar, nel distretto di Tanahu, alcuni indù di alta casta hanno aggredito
due Dalit accusati di aver bevuto dalla fontana pubblica. A tutt’oggi la zona è presidiata
dalla polizia, che sta cercando di individuare i colpevoli. (R.P.)