L’Iran minaccia di chiudere lo stretto di Hormuz, crocevia del petrolio, in caso di
sanzioni
Il crocevia del petrolio verrà sbarrato se nuove sanzioni economiche colpiranno Teheran.
L'Iran usa la potente arma commerciale dell'oro nero per intimidire l'Occidente e
minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz, passaggio fondamentale per il traffico
mondiale del greggio, nel caso in cui, come ritorsione al programma nucleare di Teheran,
siano varate nuove sanzioni contro le sue esportazioni petrolifere. L'avvertimento
è stato lanciato dal primo vicepresidente iraniano, Mohammad Reza Rahimi. Lo Stretto
di Hormuz, che divide l'Iran dall'Oman, nel suo punto più stretto conta solo 6,5 chilometri
di mare navigabili e, congiungendo il Golfo Persico al Mar Arabico, rappresenta l'unica
via di accesso al mare aperto per i grandi esportatori di petrolio affacciati sul
Golfo. Nel 2009, il 33% del greggio trasportato via mare è passato per Hormuz, il
17% del petrolio commerciato complessivamente nel pianeta. E lo stesso avviene per
il gas naturale allo stato liquido estratto dal Qatar, Paese leader nel settore. Da
qui la certezza che la chiusura di Hormuz innescherebbe un balzo del prezzo dei barili,
con ampie ripercussioni sul traffico mondiale del greggio.