L’Iran minaccia di chiudere lo stretto di Hormuz, crocevia del petrolio, in caso di
sanzioni
Il crocevia del petrolio verrà sbarrato se nuove sanzioni economiche colpiranno Teheran.
L'Iran usa la potente arma commerciale dell'oro nero per intimidire l'Occidente e
minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz, passaggio fondamentale per il traffico
mondiale del greggio, nel caso in cui, come ritorsione al programma nucleare di Teheran,
siano varate nuove sanzioni contro le sue esportazioni petrolifere. L'avvertimento
è stato lanciato dal primo vicepresidente iraniano, Mohammad Reza Rahimi. Lo Stretto
di Hormuz, che divide l'Iran dall'Oman, nel suo punto più stretto conta solo 6,5 chilometri
di mare navigabili e, congiungendo il Golfo Persico al Mar Arabico, rappresenta l'unica
via di accesso al mare aperto per i grandi esportatori di petrolio affacciati sul
Golfo. Nel 2009, il 33% del greggio trasportato via mare è passato per Hormuz, il
17% del petrolio commerciato complessivamente nel pianeta. E lo stesso avviene per
il gas naturale allo stato liquido estratto dal Qatar, Paese leader nel settore. Da
qui la certezza che la chiusura di Hormuz innescherebbe un balzo del prezzo dei barili,
con ampie ripercussioni sul traffico mondiale del greggio.
Dopo tre mesi
riprende al Cairo il processo a Mubarak Riprende oggi al Cairo, dopo tre mesi
di interruzione, il processo al deposto presidente egiziano, Hosni Mubarak, giunto
in tribunale in ambulanza e trasportato nell'aula con una barella. Mubarak, 83 anni,
ammalato da tempo, partecipa come le altre volte alle udienze di un processo che lo
vede alla sbarra con l'accusa di aver deliberatamente fatto sparare sulla folla durante
le dimostrazioni e la rivolta popolare che hanno portato alle sue dimissioni l'11
febbraio scorso.
Ancora sangue in Somalia Almeno dieci soldati etiopi
sono stati uccisi a 30 chilometri dalla base militare di Baladweyne, nella Somalia
centrale, da una bomba fatta esplodere a distanza. Intanto i media locali riportano
che sono in corso pesanti combattimenti tra i miliziani di al Shabaab e le truppe
alleate del Governo federale somalo di transizione e del Kenya nel villaggio di Burgabo,
della regione del Basso Giuba, a sud della Somalia. Almeno dieci combattenti del movimento
legato ad al Qaeda sono stati uccisi e decine feriti, secondo quanto riferito da Kofi
Dahir Mohamed, ufficiale militare del governo somalo per il Basso Giuba. Aerei da
guerra kenyani, invece, hanno attaccato una base militare di al Shabaab nella regione
di Gedo, uccidendo almeno quattro militanti e ferendone altri sei. L'offensiva aerea
ha interessato la zona rurale di Garbaharay, dove i militanti islamici somali addestrano
centinaia di nuove reclute, alcune appena poco più che bambini, assoldate nel sud
della Somalia.
Razzo da Gaza in Israele senza danni Un razzo lanciato
dalla Striscia di Gaza è caduto stamani in Israele, nel Neghev, senza scoppiare e
senza perciò causare vittime e neppure danni, secondo un portavoce della polizia israeliana.
Il tiro del razzo è stato preceduto alcune ore prima da due raid dell'aviazione israeliana,
che hanno causato almeno un morto e una ventina di feriti. Un portavoce militare ha
detto che sono stati colpiti membri del movimento internazionale della jihad
islamica, impegnati a preparare un attacco contro Israele partendo dal confine con
l'Egitto nel Sinai.
Attesa per la sorte dei 18 marinai della "Enrico Ievoli
Marnavi" sequestrata ieri C’è attesa per la sorte dei 18 marinai a bordo della
nave italiana "Enrico Ievoli", sequestrata ieri dai pirati somali a largo delle coste
dell’Oman. La Farnesina segue da vicino la vicenda e ha avviato contatti immediati
con l’equipaggio. È stato chiesto il massimo riserbo. Eugenio Bonanata:
L’unità di
crisi del Ministero degli esteri ha messo a punto le prossime mosse durante una lunga
riunione operativa, svoltasi ieri pomeriggio alla presenza dell’armatore napoletano
della Marnavi, Domenico Ievoli. Non si conoscono i dettagli del piano ma è chiaro
che, come in altri casi del genere, si lavora a stretto contatto con la Marina militare
e con le altre strutture statali. Il ministro degli Esteri, Terzi, ha chiesto di mantenere
lo stretto riserbo per favorire l’esito positivo del sequestro. Le ultime notizie
dalla nave risalgono a ieri, quando il comandante Musumeci è riuscito a parlare telefonicamente
con l’armatore. “Stiamo tutti bene”, ha detto, l’imbarcazione è in navigazione verso
una località sconosciuta, presumibilmente la Somalia. Stessa meta della "Savinia Caylin",
l’altro mercantile italiano che si appresta a tornare in patria dopo sei mesi trascorsi
in mano ai pirati. In queste ore, c’è apprensione soprattutto in Sicilia, da dove
provengono i sei marinai dell’equipaggio della Ievoli, altri cinque sono ucraini e
sette sono indiani.
Nei primi mesi del 2012 possibili significative
privatizzazioni in Grecia Il fondo statale greco per le privatizzazioni (Taiped)
annuncia di lavorare a pieno ritmo già dal primo trimestre del nuovo anno, in quanto,
come riferisce il quotidiano Kathimerini, ha già scelto quali beni dello Stato dovrebbero
essere i primi ad essere alienati. Le vendite dell'azienda pubblica del gas (Depa),
dell'authority del gas Hellenic Transmission System (Desfa), dell'indutria
Hellenic Defense Systems (Eas), dell'azienda delle scommesse sui cavalli (Odie), della
compagnia metallurgica e di estrazioni petrolifere Larco e di un piccolo numero di
proprietà immobiliari sono quelle che hanno maggiori probabilità di suscitare interesse
nei primi mesi del 2012, secondo fonti del Taiped. Le stesse fonti sostengono che
l'esito delle privatizzazioni già pronte, così come quelle già avviate, come per l'azienda
delle lotterie statali e per il vecchio aeroporto di Elliniko, nei pressi di Atene,
dipendono in primo luogo dagli sviluppi della situazione economica in Europa e, in
misura minore, dal clima in Grecia.
Primo voto a favore del parlamento indiano
sulla legge anticorruzione Approvata dal parlamento indiano la legge per la
lotta alla corruzione. Il provvedimento, passato alla Camera bassa, dovrà ora essere
vagliato dal Senato. La nuova normativa, proposta dal governo, non ha tuttavia soddisfatto
le opposizioni, che la ritengono insufficiente a contrastare il fenomeno della corruzione.
Ancora
contestazioni in Russia per le elezioni legislative In Russia, tensioni e discussione
politica proseguono dopo le contestate elezioni legislative. Il premier, Vladimir
Putin, che intende ricandidarsi alla presidenza, accusa l’opposizione di volere creare
solo caos nel Paese, ma la critica al partito di maggioranza è ancora forte e la piazza
continua ad essere teatro di forti contestazioni. (Panoramica internazionale a
cura di Fausta Speranza)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LV no. 362