L'arcivescovo di Canterbury denuncia "la violenza dei saccheggiatori e l’avidità dei
banchieri"
A due giorni dal suo Sermone natalizio vola alta la riflessione su una società che
il capo della Chiesa anglicana accusa di essere fondata su sentimenti di egoismo e
paura. Rowan Williams punta il dito contro gli speculatori finanziari paragonati ai
rivoltosi, che l'estate scorsa hanno messo a ferro e fuoco Londra, espressione gli
uni e gli altri di grave malessere. “Se è un rivoltoso che brucia in modo scriteriato
un piccolo negozio che serve la sua comunità” - ha affermato l’arcivescovo - “o se
è uno speculatore che volta le spalle alla questione fondamentale di chi paga per
le sue avventure finanziarie, il quadro che abbiamo è di atomi che si disgregano nell'oscurità".
Con i finanzieri della City cosi come con i giovani ‘rioter’, “i vincoli sono stati
spezzati” - ha tuonato dal pulpito della cattedrale di Canterbury Rowan Williams -
“si è abusato della fiducia e ora questa è andata perduta”. Non è la prima volta che
il leader di 77 milioni di anglicani nel mondo interviene a seguito degli scontri
di Londra. Il mese scorso aveva espresso su The Guardian la sua “profonda tristezza”
per quanto accaduto sulle strade della capitale, ma aveva anche incitato il governo
a fare qualcosa per quei giovani “che pensano di non avere nulla da perdere”. Così
anche ai primi di dicembre aveva chiesto al governo britannico di valutare l’impatto
sociale delle misure di austerità. Aveva quindi allertato sul rischio di nuove rivolte
se le autorità non faranno di più per i giovani emarginati. La Chiesa anglicana ha
inoltre appoggiato la “Robin Hood” tax sulle transazioni finanziarie ed espresso sostegno
al movimento ‘Occupy London’ anti-speculazione. (A cura di Roberta Gisotti)