Italia, sindacati contro la manovra economica del governo Monti
I leader dei sindacati italiani davanti Montecitorio contro la manovra varata dal
governo Monti. Stamattina, Bonanni, Camusso, Epifani e Centrella hanno ribadito che
il provvedimento è recessivo e hanno chiesto che si riapra la trattativa sulle pensioni
e sullo sviluppo. Alessandro Guarasci:
I sindacati
sono convinti che gli italiani passeranno un Natale peggiore del passato. Anche per
colpa della manovra varata dal governo. Per questo, hanno convocato una conferenza
stampa a Montecitorio dove da dieci giorni è stato allestito un presidio. Susanna
Camusso, leader della Cigl, afferma che il capitolo delle pensioni non
è chiuso:
“Quella riforma apre problemi per il mercato del lavoro, per
chi aveva l’impegno di andare in pensione, magari non ha neanche più un lavoro neanche
più la mobilità, costituisce un problema perchè blocca il lavoro per molti anni dei
lavoratori e lavoratrici che invece pensavano di uscire. Quindi, è un blocco all’ingresso
dei giovani”.
Netto anche il segretario della Cisl, Raffaele
Bonanni, che chiede ai partiti di essere più presenti nell’esecutivo, e
di preferire i lavoratori alle lobby.
“Se hanno approvato in parlamento,
non l’hanno approvato i cittadini, e in nome loro, noi continuiamo la battaglia. Sulla
vicenda fiscale siamo caricati come muli. Bisogna che il carico vada anche su altri,
quelli che finora l’hanno scampata”.
Il leader della Uil Luigi
Angeletti è convinto che questa manovra non aiuterà il Paese a crescere:
“Discutere
con le parti sociali su come si fa ad evitare una recessione, a creare posti di lavoro,
e quindi evitare di fare un’altra manovra perché questa si rivelerebbe inutile anche
sul piano del rigore, perché crescendo di meno ci saranno meno entrate per lo Stato”.
E
Giovanni Centrella dell’Ugl rilancia: “Questo governo doveva fare una patrimoniale
e uscire dagli schemi del passato”.(bi)