Benedetto XVI ricorda Vaclav Havel nel giorno dei funerali: “coraggioso difensore
dei diritti umani”
Un coraggioso difensore dei “diritti umani in un tempo nel quale questi erano sistematicamente
negati al popolo” ceco. Così Benedetto XVI in un telegramma di cordoglio ricorda Vaclav
Havel, il leader della Rivoluzione di Velluto scomparso domenica scorsa all’età di
75 anni, i cui funerali sono stati celebrati oggi nella Cattedrale di Praga. Il servizio
di Roberta Barbi:
Rende grazie
al Signore “per la libertà di cui ora gode il popolo della Repubblica Ceca”, il Santo
Padre, nel telegramma di cordoglio che ha inviato in ricordo di Vaclav Havel, letterato,
ma soprattutto statista ceco, del quale il Papa sottolinea, “la leadership visionaria”
e la capacità che ebbe di “forgiare un nuovo sistema democratico dopo la caduta” del
regime comunista. Il messaggio del Pontefice è stato letto dal nunzio apostolico emerito
a Praga, cardinale Giovanni Coppa, durante i funerali di Stato di colui che fu il
fondatore del movimento per i diritti umani e civili “Charta 77” e l’ultimo presidente
della Cecoslovacchia, nonché il primo della Repubblica Ceca, funerali che si sono
svolti questa mattina nella Cattedrale di Praga dedicata ai Santi Vito, Venceslao
e Adalberto. A celebrare le esequie l’arcivescovo della città e presidente della Conferenza
episcopale ceca, mons. Dominik Duka, che con Havel condivise un periodo di prigionia
nel carcere di Plzen, per entrambi dovuto all’aperto dissenso manifestato contro il
regime comunista.Nell’omelia il presule ha ricordato il sogno di Havel, che
“verità e amore prevalgano sulla menzogna e sull’odio” e ne ha evidenziato la perseveranza
nel renderlo realtà. Alla cerimonia funebre, concelebrata con il vescovo ausiliario
di Praga mons. Vaclav Maly, hanno preso parte 12 capi di Stato, tre principi e una
trentina di delegazioni straniere, che a mezzogiorno, unendosi ai 10 milioni e mezzo
di abitanti del Paese, hanno osservato un minuto di silenzio mentre tutte le campane
delle chiese ceche suonavano. Dopo il rito solenne, concluso con l’antico canto liturgico
in onore di San Venceslao, in cui vengono invocati tutti i protettori della nazione
ceca, c’è stato un momento commemorativo con i discorsi delle autorità intervenute;
nel pomeriggio, l’ultimo addio dei parenti stretti nel crematorio di Praga. La terza
e ultima giornata di lutto nazionale, al quale oggi si è unita la Slovacchia, tanto
che il Requiem è stato recitato in ceco e in slovacco, si chiude con un concerto in
suo onore, mentre l’urna di Havel sarà seppellita dopo Natale nella tomba di famiglia.