India: minacce ai cristiani di Orissa. Il vescovo informa le autorità: celebrazioni
di Natale sorvegliate
Il Natale sarà celebrato “con prudenza e vigilanza”, e il vescovo consiglia ai fedeli
di “avvertire la polizia per qualsiasi celebrazione”: così, riferiscono fonti locali
dell'agenzia Fides, sarà vissuto il Natale in Orissa, mentre i cristiani temono un
nuova ondata di violenza. Nel distretto di Kandhamal, teatro dei massacri anticristiani
del 2008, infatti, è stato indetto uno “sciopero generale” che potrebbe trasformarsi
facilmente in una ondata di violenza verso i cristiani: è l’allarme che giunge dai
fedeli dell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar, che chiedono protezione alle autorità
per poter celebrare pacificamente il Natale. Il “Kui Samaj Seva Samity”, organizzazione
che offre servizi sociali ai tribali, sostenuta dal gruppo estremista indù “Rashtriya
Swayamsevak Sangh” (Rss, “Corpo nazionale dei volontari”) ha annunciato uno sciopero
dal 24 al 27 dicembre, protestando per la mancata assegnazione di fondi assistenziali
da parte del governo. L’annuncio ha causato panico tra i cristiani, che ricordano
come un simile evento, nel dicembre 2007, portò a violenze di massa e all’uccisione
di cinque cristiani. In una nota inviata all’agenzia Fides l’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar,
mons. John Barwa, dichiara: “Abbiamo informato dei rischi imminenti l'amministrazione
del distretto di Kandhamal e la Polizia, chiedendo di prendere precauzioni. Ci hanno
assicurato che l'ordine sarà mantenuto. Tuttavia dobbiamo essere sempre cauti, in
ogni momento”. L’arcivescovo racconta l’attuale situazione nel distretto di Kandhamal
dove, a causa della violenza del 2008, vi furono oltre 90 cristiani uccisi e 56mila
sfollati: “Sono trascorsi tre anni da quando la violenza anti-cristiana ha avuto luogo
a Kandhamal. Nonostante la perdita di vite umane, la distruzione di proprietà e la
sofferenza, noi, come comunità cristiana, continueremo ad andare avanti nella nostra
missione e testimonianza di fede. Kandhamal oggi sembra tranquillo, anche se avvengono
episodi di molestie, intimidazioni e perfino omicidi. In alcuni luoghi i cristiani
sono minacciati e costretti a convertirsi all'induismo o a fuggire. Altri fedeli affrontano
la discriminazione sociale ed economica”. “Sullo sfondo di questi avvenimenti – conclude
l’arcivescovo – dobbiamo essere attenti e restare vigili. Dal momento che siamo in
vista del Natale, invitiamo tutti i fedeli a prendere precauzioni adeguate per celebrare
il Natale e a mantenere sempre una certa prudenza pastorale. Consiglio di informare
la polizia sulle celebrazione, in occasioni del Natale e nei giorni a venire”. (R.P.)