Filippine: per Natale la Chiesa chiede di "adottare" una famiglia di profughi colpita
dal tifone
Gli sfollati di Mindanao, colpiti dal tifone Sendong, non passeranno Natale da soli,
nei centri allestiti per i profughi. Saranno invece ospiti di altre famiglie, in aree
risparmiate dal disastro, in una atmosfera di condivisione e solidarietà: è quanto
riferisce all’agenzia Fides l’arcivescovo di Cagayan de Oro, mons. Antonio J. Ledesma,
raccontando l’iniziativa della Chiesa locale chiamata “Adotta una famiglia”, “per
alleviare il dolore, consolare le persone che hanno perso i propri cari, la casa,
la speranza”. La diocesi, che insieme a quella di Iligan, abbraccia il territorio
interessato dal tifone, ha lanciato il progetto “Adotta una famiglia” invitando tutte
le famiglie a ospitare, il giorno di Natale, una famiglia di sfollati. L’iniziativa
ha riscosso un immediato successo, anche al di là dei confini diocesani, e gli operatori
pastorali di Cagayan si dicono certi che tutte le 7.000 famiglie di sfollati “troveranno
una mensa imbandita, un luogo di accoglienza fraterna, nello spirito dell’amore cristiano,
dove trascorrere un Santo Natale”. Padre Socretes Mesiona, direttore nazionale delle
Pontificie Opere Missionarie nelle Filippine, sentendosi “colpito dagli importanti
segni di carità e solidarietà che la popolazione filippina sta mostrando in questo
doloroso frangente”, racconta: “I filippini stavano aspettando la celebrazione del
Natale, partecipando alla ‘Misa de Gallo’, la tradizionale novena che si celebra all’alba.
La trepidante attesa si è mutata all’improvviso in disperazione. Come un ladro nel
bel mezzo della notte, il tifone si è abbattuto senza pietà, travolgendo case e sommergendo
migliaia di persone ignare. Aiuto e assistenza sono urgentemente necessari”. (R.P.)