Obama sulla morte del leader nordcoreano Kim Jong-il: pronti a difendere i più stretti
alleati. Tensione crescente nel Pacifico
La situazione in Corea del Nord dopo la morte di Kim Jong-il è stata al centro del
colloquio telefonico fra il presidente americano Obama e il premier giapponese Yoshihiko
Noda. A comunicarlo la Casa Bianca in una nota, sottolinendo che gli Stati Uniti hanno
messo in evidenza l'impegno a difendere i più stretti alleati, incluso il Giappone.
Intanto Pyongyang continua a piangere il leader scomparso; lutto nazionale fino al
29 dicembre, il giorno dopo i funerali, che si svolgeranno senza delegazioni internazionali.
E c’è chi spera che il passaggio di potere nelle mani del figlio terzogenito,
Kim Jong-Un possa portare il Paese a vivere una nuova stagione. I vescovi coreani
auspicano che si possa procedere sulla via della riunificazione della penisola. Strada,
però, poco percorribile, questa, secondo il Prof. Maurizio Riotto, docente di Coreano
presso l’Orientale di Napoli. L’intervista è di Salvatore Sabatino:
E intanto
ieri Seul aveva comunicato con preoccupazione che la Corea del Nord aveva testato
missili a corto raggio sulla costa orientale del Pacifico. Notizia, questa, che aveva
messo in allerta le autorità della Corea del Sud; le stesse che, poi, in serata hanno
ridimensionato l’accaduto, parlando di “un’esercitazione di routine”.