Portogallo: in una nota pastorale i vescovi chiedono più garanzie per il lavoro
"Una maggiore garanzia per il lavoro": è quanto chiede nell’attuale difficile congiuntura
economica il Consiglio permanente della Conferenza episcopale portoghese (Cep) riunitosi
nei giorni scorsi a Fatima. Nella nota pastorale "Crisi, riconoscimento e impegno",
ripresa dall’agenzia Sir, i vescovi rilevano che "il ruolo del lavoro deve essere
considerato fondamentale, perché costituisce la base indispensabile della sopravvivenza
e della dignità umana: la sua garanzia è perciò urgente, e necessita di maggiore creatività
e fattiva solidarietà, affinché questo diritto si possa estendere a tutti". In ottobre,
il tasso di disoccupazione stimato dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
economico (Ocse) è salito al 12,9% (il quarto più alto tra i 34 Paesi membri). La
riflessione del Consiglio permanente fissa l'attenzione su "una crescita economica
insufficiente, poco solida e socialmente disuguale", indicando, quali punti di riferimento
della definizione e valutazione di provvedimenti politici concreti, i quattro cardini
basilari della Dottrina della Chiesa: "Dignità della persona, bene comune, sussidiarietà
e solidarietà". I vescovi rilevano in modo particolare "l'importanza del sostegno
familiare e delle Istituzioni private di solidarietà sociale (Ipss)", in una congiuntura
economica molto difficile per il Paese, ma "soprattutto per coloro che si sono visti
privare del posto di lavoro e quindi delle condizioni minime sufficienti a garantire
la propria dignità e quella dei loro cari". In conclusione, il documento approfitta
dell'imminente celebrazione del Natale per chiedere che "lo spirito fraterno si concretizzi
nell'aiuto alle persone in difficoltà o alle istituzioni di carità", auspicando inoltre
che "tutto ciò che in questo periodo si presenta come idolatria del guadagno, ostentazione
e consumismo si trasformi in uno stile di vita sobrio, in cui la condivisione divenga
la regola d'azione, e non costituisca solo una mera eccezione riservata a poche persone
generose". (L.Z.)