Il Papa ai detenuti: sovraffollamento è pena aggiuntiva
'La visita
di Benedetto XVI a Rebibbia è stato un gesto di attenzione, non solo della Chiesa
ma di tutta la società libera, per un mondo di cui si parla spesso senza conoscerlo'.
All'indomani dell'incontro del Papa con i detenuti del carcere romano e del suo appello
alle istituzioni per affrontare il sovraffollamento, parla ai nostri microfoni Daniela
de Robert, presidente dell'associazione VIC volontari in carcere. 'E' un incontro
che ha abbattuto dei muri' spiega. 'La scelta del Pontefice di incontrare i detenuti,
ascoltarli e abbracciarli ha avuto un gran significato per tutti i sessantamila carcerati
rinchiusi negli isituti penitenziari italiani'. 'Svolgere volontariato in carcere
è oggi particolarmente importante - aggiunge la de Robert - perché il sovraffollamento
comporta una perdita profonda di dignità per i detenuti'. 'I volontari li ascoltano,
come ha fatto il Papa, e li accompagnano soprattutto nel momento più difficile che
è quello dell'uscita dal carcere e del ritorno in una società che li respinge'.
'La chiesa da sempre non è cieca, né sorda di fronte all'emergenza delle carceri italiane'
aggiunge Elisabetta Laganà, presidente della Conferenza nazionale volontariato
giustizia. 'Centinania di religiosi, per la maggiorparte volontari, da
sempre denunciano una situazione di grande invivibilità nei nostri istituti penitenziari'.
'Chiunque entra in un carcere si accorge oggi che è ormai ridotto a un contenitore
del disagio sociale. Raduna tossicodipendenti, immigrati, malati fisici e psichici'.
'Il sovraffollamento - spiega la dott.ssa Laganà - è una pena aggiuntiva che rende
il carcere invivibile, impedisce la realizzazione della funzione rieducativa che gli
è assegnata dalla Costituzione e non produce sicurezza sociale'. 'Da anni noi operatori
chiediamo che, come sottolineato da Benedetto XVI a Rebibbia, si vada nella direzione
delle pene alternative, perché le cifre dicono chiaramente che producono meno recidiva'.
'Ma perchè il pacchetto di misure adottato dal Consiglio dei Ministri, per iniziativa
del guardasigilli Paola Severino, sia davvero efficace - spiega la presidente della
Conferenza nazionale volontariato giustizia - bisogna varare, come noi diciamo da
tempo, un piano per il reinserimento sociale dei detenuti'. 'Ci lascia perplessi -
conclude - l'investimento di 57 milioni di euro per costruire nuove carceri quando
invece potrebbero essere utilizzati per questo scopo'. (a cura di Fabio Colagrande)