Violenze anrticristiane in India. Mons. Machado: la missione della Chiesa non si ferma
In India, il periodo di Avvento è segnato da nuove violenze contro la comunità cristiana.
L’ultimo episodio è avvenuto ieri nel distretto di Kandhamal, nello Stato di Orissa,
dove è stato ucciso un catechista cattolico, Rabindra Rarichaa. Sono in corso indagini
da parte della polizia per individuare i responsabili dell’omicidio. La pista più
accreditata è quella del fondamentalismo indù, come sottolinea al microfono di Amedeo
Lomonaco il vescovo di Vasai, mons. Felix Anthony Machado:
R. - Questi
sono veramente dei fondamentalisti perché anche il momento è calcolato. Ci sono alcuni
che vogliono distruggere ad ogni costo la missione della Chiesa, questo è chiaro,
alla vigilia delle feste importanti della fede cattolica. Anche un mese fa, hanno
ucciso una suora. Il cardinale di Bombay ha detto chiaramente che continueranno a
fare queste cose contro di noi, però la Chiesa prosegue la sua missione e questi atti
non ci fermeranno mai perché continueremo a fare il bene che il Signore ci ha insegnato,
ad amare anche i nemici, questa è la nostra strada.
D. – Quindi, in
un certo senso, questo 'calcolo' dei fondamentalisti è assolutamente sbagliato, anziché
andare contro il cristianesimo in realtà rafforza la missione della Chiesa?
R.
- Esattamente. Purtroppo, è molto triste per noi quando muore un nostro fedele e soprattutto
un fedele come un catechista. E’ molto, molto triste per noi. Però nel piano di Dio
per la salvezza di tutti, noi continueremo a fare la nostra missione. Quindi, queste
cose rafforzano la missione. Spero e prego perché i fondamentalisti imparino qualche
cosa.
D. - Ci sono segnali in questo senso, lei coglie cambiamenti?
R.
– Certo. Credo che anche molti indù siano con noi e condannino veramente questi atti
di violenza dicendo che questo non è umano, questa non è religione. Quindi, la Chiesa
è ammirata ancora di più quando noi accettiamo queste cose; noi predichiamo senza
compromesso il messaggio del Vangelo. (bf)