2011-12-17 10:43:27

Messico: vescovi soddisfatti della nuova norma che amplia il diritto alla libertà religiosa


Tra giovedì e venerdì scorsi, la Camera dei deputati del Messico ha compiuto un nuovo passo avanti nel lungo processo destinato a perfezionare la legislazione sulla libertà religiosa a livello costituzionale, ma anche nell'ambito delle leggi e dei regolamenti. I deputati – con 199 voti a favore, 58 contro e 4 astensioni – hanno approvato una modifica dell'articolo 24 della Carta costituzionale che riguarda specificamente la professione della propria fede religiosa in pubblico e in privato. Una nota dell'episcopato saluta questa riforma, che fra qualche giorno dovrà essere ratificata dal Senato federale, poiché "amplia il diritto che hanno le persone per esercitare liberamente la propria religione, oppure per non professarne nessuna, se così desiderano”. “Questo diritto alla libertà religiosa, aggiunge il comunicato, è parte della Dichiarazione Universale dei diritti umani nonché della Dichiarazione Interamericana dei diritti umani". Per i presuli messicani l'adattamento del testo costituzionale a questo diritto universale è al tempo stesso coerente con l'articolo numero 1 della medesima Costituzione e dunque adempie a un'esigenza molto sentita. "Il nostro Paese – prosegue il comunicato – tramite i suoi legislatori ha compiuto un passo importante nel riconoscimento e rispetto di un diritto fondamentale innato in ogni persona". Si tratta dunque “di un passo avanti anche nel progresso della vita democratica”, cosa che rafforza "il rispetto del pluralismo e del pensiero di tutti", conclude il comunicato che firma mons. Víctor René Rodríguez Gómez, vescovo ausiliare di Texcoco e segretario generale della Conferenza episcopale. (A cura di Luis Badilla)







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