2011-12-17 07:58:25

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo della Domenica


In questa quarta Domenica di Avvento, la Liturgia ci propone il racconto dell’Annunciazione. L’angelo Gabriele annuncia a Maria che concepirà Gesù, il Figlio di Dio. Al turbamento della promessa sposa di Giuseppe, l’angelo risponde: “nulla è impossibile a Dio”. Maria allora dice:

“Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del padre carmelitano Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Siamo ormai vicini al grande evento del Natale del Signore, e la scena dell’Annunciazione è icona fissa per la nostra contemplazione in Avvento. A Maria Dio chiede, attraverso l’angelo Gabriele, la collaborazione per far nascere la vita che cambierà il mondo. La ragazza di Nazaret era già fidanzata di Giuseppe, ma non si era ancora completato il percorso di fidanzamento con il trasferimento definitivo della fidanzata in casa dello sposo. È proprio qui che Dio si intromette: chiede che i sogni di intimità e di fecondità dei due fidanzati acquistino dimensioni nuove, divine: dare a Dio una dimora umana, carne e grembo, vita e calore familiare. Qualcosa che sconvolge chiunque: Dio così vicino, così fragile, così carne della nostra carne. Per farglielo capire meglio, l’arcangelo Gabriele cita alcune profezie antiche, che certamente Maria conosceva bene. L’eco dei sogni profetici poteva in qualche modo far capire cosa stava succedendo: “sarà chiamato Figlio dell’Altissimo…, l’ombra dello Spirito ti coprirà…, il trono di Davide…, nulla è impossibile a Dio...”. Parole che solo un cuore abituato ad ascoltare le Scritture poteva capire fino in fondo, o almeno intuire cosa poteva intendere Dio. E Maria risponde con totale disponibilità, accetta un’avventura piena di incognite. Il figlio che nasce è figlio suo a tutti gli effetti, ma appartiene a Dio, è della stessa sostanza del Padre. Un mistero da adorare.







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