2011-12-17 14:16:46

Beatificati 22 missionari oblati ed un laico, vittime della furia anticattolica durante la guerra civile spagnola


Si è celebrata stamani a Madrid, la cerimonia di beatificazione di 23 martiri: Francisco Esteban Lacal e 21 compagni, Missionari Oblati di Maria Immacolata, ed un laico, Cándido Castán San José uccisi nel 1936 durante la guerra civile spagnola. La cerimonia eucaristica è stata presieduta dal cardinale Angelo Amato, rappresentante del Santo Padre e prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. I 23 martiri sono stati beatificati nel 150.mo della morte di Sant’Eugenio di Mazenod, fondatore della Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

In Spagna dopo la caduta della monarchia, nel 1931, l’anticlericalismo puntò allo sterminio sistematico della Chiesa, sostenuto dall’avvento, nel 1936, del Fronte Popolare. Nelle città e nei villaggi venivano creati comitati, avversi ad ogni fede religiosa, responsabili di arresti ed esecuzioni. Anche in quel tempo così difficile, i Missionari Oblati continuavano a svolgere la loro preziosa opera pastorale. Erano mossi da un unico desiderio, come ha ricordato anche il cardinale Angelo Amato:

“Non avevano fatto nulla di male. Anzi, l’unico loro desiderio era fare il bene e annunciare a tutti il Vangelo di Gesù, che è buona notizia di pace, di gioia e di fraternità”.

Ma il 24 luglio del 1936 un gruppo numeroso di miliziani, armati di fucili e pistole, penetrò in una casa degli Oblati: sette religiosi e un laico, padre di famiglia e presidente della Confederazione nazionale degli operai cattolici, furono prelevati e fucilati in un parco di Madrid. A novembre furono uccisi altri 15 missionari oblati. Il cardinale Angelo Amato ha ricordato che in quell’occasione sono state compiute azioni mostruose, disumane:

“La storia, purtroppo, insegna, che quando l’uomo sradica dalla sua coscienza i comandamenti di Dio, strappa anche dal suo cuore le fibre del bene, finendo per compiere azioni mostruose. Perdendo Dio, l’uomo perde anche la sua umanità”.

Sono stati brutalmente uccisi – ha detto il cardinale Angelo Amato - ma il loro messaggio resta vivo e incancellabile:

“I martiri di ogni tempo sono testimoni preziosi di quella esistenza umana buona, che risponde alla brutalità dei persecutori e dei carnefici con la mitezza e il coraggio degli uomini forti. Senza armi e con l’energia irresistibile della fede in Dio essi hanno vinto il male, lasciando a tutti noi una preziosa eredità di bene. I carnefici sono dimenticati, le loro vittime innocenti sono ricordate e celebrate”.

In ogni circostanza i 23 martiri, oggi proclamati Beati, diedero prova delle virtù cristiane, sopportando con fortezza la sofferenza, esprimendo costantemente sentimenti di amore verso Dio e i fratelli. Nel momento dell’esecuzione si udirono parole di perdono e l’esclamazione: “Viva Cristo Re!”.







All the contents on this site are copyrighted ©.