2011-12-15 14:30:00

Usa. Campagna dei vescovi contro la povertà nel Paese


Circa il 15% della popolazione negli Stati Uniti vive in uno stato di povertà, di cui una parte significativa è costituita da bambini. Si tratta di una realtà che da tempo è al centro delle osservazioni dei vescovi, i quali al riguardo promuoveranno nel mese di gennaio una campagna di sensibilizzazione che coinvolgerà tutte le diocesi e che, fra l’altro, prevede il potenziamento della sezione dedicata alla riflessione e alle proposte sul tema del contrasto alla povertà inclusa nel sito internet dell’United States Conference of Catholic Bishops (Usccb). «La nostra cultura della vita — sottolinea il vescovo di Sacramento, responsabile della campagna contro la povertà, Jaime Soto — comincia con l’amore che ci lega alle speranze, alle gioie, alle lotte e alle sofferenze delle persone, specialmente di coloro che sono poveri o comunque afflitti». In occasione della campagna, l’episcopato divulgherà anche una serie di statistiche sullo stato d’indigenza della popolazione. Tutte le parrocchie e le famiglie sono esortate a partecipare all’iniziativa, unendosi nelle varie attività di sensibilizzazione a livello locale con i responsabili della pastorale sociale e gli educatori delle scuole. In questo contesto, - riferisce L'Osservatore Romano - si inserisce anche un recente appello al sostegno dei disoccupati lanciato dal presidente del Committee on Domestic Justice and Human Development della Usccb, il vescovo di Stockton, mons. Stephen Edward Blaire: «Per milioni di lavoratori e le loro famiglie le difficoltà economiche continuano a crescere. I vescovi cattolici degli Stati Uniti sostengono da lungo tempo che il modo più efficace per costruire un’economia giusta è la disponibilità di un lavoro dignitoso e di salari decenti». E conclude: «Quando l’economia non riesce a generare posti di lavoro a sufficienza, c’è l’obbligo morale di proteggere la vita e la dignità dei disoccupati e delle loro famiglie». (L.Z.)







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