Messaggio di Natale del Pontificio Consiglio della pastorale per i Migranti alla gente
del mare
“Nel giorno di Natale siamo invitati a riflettere sul mistero dell'Incarnazione del
Verbo eterno di Dio, come si legge nel primo capitolo del Vangelo di san Giovanni:
"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio... E il Verbo
si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, e noi vedemmo la sua gloria, gloria
come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità”. E’ quanto si legge nel
messaggio di Natale del presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i
Migranti, mons. Antonio Maria Vegliò, indirizzato alla gente del mare. “Il mistero
dell’Incarnazione – si legge nel testo - porta innanzitutto un messaggio di Amore
universale che siamo invitati a condividere nel mondo marittimo sempre più internazionale,
multiculturale e multi religioso”. “Un Amore che abbraccia tutta la gente del mare
senza barriere e discriminazioni e che diventa il fondamento di un nuovo modo di vivere
insieme, nel rispetto della diversità e della dignità di ciascuna persona”. “Questo
mistero - sottolinea mons. Vegliò - è la celebrazione dell’Emanuele, del 'Dio con
noi', che ci invita ad essere testimoni di Gesù nel mondo sempre più variegato del
mare per diventare operatori di una nuova evangelizzazione”. “Inoltre, il Natale annuncia
che il Verbo di Dio si è incarnato nella nostra realtà umana divisa e imperfetta per
portarla alla perfezione. Con la forza che ci viene dal Signore Gesù che cammina assieme
a tutti noi – ricorda il presidente del Pontificio Consiglio - vogliamo impegnarci
a trovare soluzioni durature ai diversi problemi che ogni giorno dovete affrontare,
tra i quali sfruttamento e abusi in ambito lavorativo, criminalizzazione delle vostre
azioni, abbandono in porti stranieri, separazione dalla famiglia e il pericolo sempre
più minaccioso della pirateria”. (A cura di Amedeo Lomonaco)