2011-12-15 20:19:25

Domani alla Camera la fiducia al Governo Monti sulla manovra economica. per il premier "non c’è alternativa ai sacrifici"


Sarà votata domattina alla Camera la fiducia al Governo Monti sulla manovra. In serata poi il voto finale di Montecitorio sul provvedimento. Oggi in aula nuova dura contestazione della Lega, che ha portato all’espulsione di due deputati. Per il premier Monti non c’è alternativa ai sacrifici. Giampiero Guadagni: RealAudioMP3

Per il quotidiano Avvenire “gli emendamenti concordati tra il governo e la maggioranza paiono orientati nella giusta direzione". Tra le novità le detrazioni per chi ha figli e deve pagare l’Imu. Per un’opinione Alessandro Guarasci ha sentito il presidente del Forum delle Famiglie Francesco Belletti: RealAudioMP3

R. - È sicuramente un segnale positivo, tenendo conto che all’inizio della manovra non c’era assolutamente nessuna sensibilità, proprio su questo strumento. Nell’arco di due giorni ha anche aumentato i massimali, per cui la detrazione raddoppia se ci sono quattro figli e, addirittura, si triplica in presenza di otto figli. Quindi è un oggettivo, significativo cambiamento di una misura e, quindi, un segnale forte e reale. Certamente, in fondo, è un particolare, rispetto al complesso della manovra che rimane molto dura, molto penalizzante per le famiglie; resta un aumento dell’Iva indiscriminato e tante criticità. Ma questo è un segnale forte che, tra l’altro, porta quest’attenzione da parte dei comuni e al livello delle singole amministrazioni.

D. - Sulle pensioni, secondo lei, si è raggiunto un giusto compromesso?

R. - C’è stata una sufficiente flessibilità di fronte a delle criticità, sicuramente ancora molto forti. Io credo che si debba ancora migliorare; ma qui abbiamo una grande responsabilità, per sostenere le nuove generazioni, che sono state troppo penalizzate Però, contemporaneamente, le misure devono essere equilibrate anche di fronte alle persone che devono uscire.

R. - È stata introdotta una sorta di mini “Tobin tax”. L’importante è cominciare a colpire i grandi patrimoni, soprattutto, passare da una tassazione dalle persone alle cose?

D. – Dalle persone alle cose non sono così sicuro, perché se le cose sono i beni di largo consumo alla fine si ritorna ai consumi delle famiglie, mentre l’idea dello spostare le tasse dalle famiglie e dal lavoro verso le rendite da capitale è invece fondamentale. D’altra parte noi abbiamo un Paese in cui il 10 per cento delle famiglie detiene il 50 per cento della ricchezza e, quindi, a questi occorre chiedere i maggiori sacrifici. Mi sembra il minimo di equità necessario oggi.

D. – Sembra che sulle liberalizzazioni invece si sia fatta marcia indietro. Questo vuol dire che alcune corporazioni in Italia sono ancora forti?

R. – Purtroppo i poteri forti sono in grado di bloccare il Paese con pochi provvedimenti e la nostra politica non ha ancora quella credibilità e quell’autorevolezza per riuscire a spostare questi vincoli. Io credo che ci dovrà essere un grande consenso nazionale per riuscire a sbloccare questi freni, che sono i freni alla modernizzazione, che bloccano il Paese e che rendono difficile quella ripresa di cui tutti abbiamo bisogno.









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