Siria: Gregorio III invita a vivere il Natale con sobrietà in segno di rispetto per
le vittime
Un invito a vivere “il prossimo Natale nella sobrietà, lontano dalle luci esteriori,
nella ricchezza della Luce interiore” giunge oggi da Damasco, dove si è chiusa l’Assemblea
ordinaria dei vescovi cattolici di Siria, presieduta dal patriarca greco-melchita
cattolico di Antiochia e di tutto l'Oriente, Alessandria e Gerusalemme, Gregorio III
Laham. “Per questo Natale – dichiara all'agenzia Sir Gregorio III - abbiamo chiesto
sobrietà ai nostri fedeli, per profondo rispetto nei confronti dei tanti siriani che
hanno perso la vita, nei mesi di violenze, e delle loro famiglie. La sobrietà, il
silenzio deve accompagnare la preghiera di questi giorni che, spero, siano ricchi
di luce interiore e non esteriore. Le case dei nostri fedeli diventino delle piccole
grotte di Betlemme dove pregare e meditare”. Raccomandazioni contenute in una lettera
che il patriarca ha, proprio oggi, fatto recapitare in tutte le parrocchie: “evitiamo
le decorazioni natalizie e privilegiamo il raccoglimento e la preghiera” ribadisce
Gregorio III che ricorda che “le liturgie natalizie avranno il loro regolare svolgimento
nelle chiese. Non abbiamo mai avuto problemi a celebrare le nostre Messe e sarà così
anche questa volta. Credo sia un segno di speranza”. L’assemblea, durata tre giorni,
ha visto ieri sera, nella cattedrale greco-melkita a Damasco, la celebrazione di una
preghiera ecumenica “per la Siria” cui hanno partecipato i rappresentanti delle diverse
Chiese cattoliche ed ortodosse siriane. “Per un’ora – spiega il patriarca – abbiamo
pregato per chiedere la riconciliazione e la pace nel nostro Paese. Lavoriamo per
l’unità e per il dialogo. Vogliamo riaffermare che i cristiani sono siriani e vogliono
lavorare per il Paese al quale ribadiamo la nostra lealtà. Abbiamo bisogno di libertà,
di ricomporre le divisioni, di ritrovare l’unità tra tutti i siriani, senza distinzione
di fede, etnia. Questa situazione tragica deve finire al più presto per il bene del
popolo. I siriani sono in grado di risolvere i loro problemi e di appianare le differenze
da soli senza nessun intervento esterno”. La liturgia ecumenica è stata anche trasmessa
in diretta televisiva. (R.P.)