2011-12-14 19:25:34

Manovra:domani il voto di fiducia. Monti contestato dalla Lega in Senato, dalla Camera modifiche al testo


Dopo il si delle Commissioni Bilancio e Finanza, la manovra si prepara all’approvazione finale prevista per venerdì 16. Questa mattina al Senato la relazione del premier Monti interrotta dalle contestazioni della Lega contro le tasse. Domani l’incontro tra il capo del governo e le regioni, poi alle 10 il voto di fiducia al decreto Salva Italia. Plauso per le misure arriva dall’Udc, scettico sul fronte delle liberalizzazione il leader del pd Bersani. L’Idv ribadisce: siamo di fronte ad un provvedimento iniquo. Monti intanto guarda all’Europa e afferma: è doveroso ricordare all’Ue che i nodi cruciali restano crescita e occupazione. Il servizio di Cecilia Seppia RealAudioMP3

Per un commento sulla manovra economica, così come esce dagli emendamenti, Luca Collodi ha sentito il presidente delle Acli Andrea Olivero:RealAudioMP3

R. - Sicuramente è un poco più equa, mettiamola in questi termini. Ci sono elementi - la rivalutazione delle pensioni fino al triplo della minima e l’Ici con un’attenzione alle famiglie con figli - che ci dicono che qualcosa è stato fatto ... però è ancora poco rispetto all’attesa di chi voleva vedere totalmente esentati dai nuovi sacrifici coloro che già troppo stanno pagando la crisi economica.

D. - Che cosa si poteva fare in più, che i partiti non hanno fatto o non sono stati in grado di fare?

R. – Innanzitutto bisognava ripartire in maniera diversa il peso, andando a far sì che fossero quanti hanno più risorse economiche patrimoniali a contribuire al risanamento del Paese. In un momento di emergenza è necessario che siano soprattutto i ricchi, quanti hanno più risorse, a dare il loro contributo; così non è stato fatto ancora in maniera sufficiente. In questa maniera si poteva, probabilmente, andare ad escludere fino in fondo i ceti popolari dal pagare ulteriormente, ceti popolari fortemente impoveriti negli ultimi anni.

D. - La politica, a quanto pare, sembra ancora salva dai tagli. E' così oppure c’è un semplice rinvio per i prossimi mesi?

R. – No, è purtroppo così. Noi osserviamo ancora una volta che il mondo politico da solo non arriva ad autoriformarsi e che non coglie l’urgenza del momento. Forse sottovalutano quell’astio, quel malcontento sordo che sta crescendo all’interno del nostro Paese e che è pessimo da ogni punto di vista: porta sfiducia e porta anche a un disimpegno. Noi siamo convinti che sia necessario anche partire da gesti simbolici. La riduzione degli stipendi e delle pensioni dei parlamentari non è decisiva per i conti dello Stato però è decisiva per far sì che tutti si sentano corresponsabili e non soltanto tartassati.

D. – Voi avete analizzato l’umore dell’elettorato cattolico con una indagine che avete affidato ad Ipsos: che cosa è venuto fuori?

R. – E’ venuto fuori innanzitutto che c’è una difficoltà da parte dei cattolici, e dei cattolici praticanti in particolare, a ritrovarsi nello schema politico attuale. Dalla nascita del governo Monti, dobbiamo dire la verità, c’è anche una piccola ripresa di speranza; forse, appunto, l’attenzione di questi ministri, dello stesso presidente, a un parlare ai cittadini, avere un tono sobrio, ha aiutato un po’, ma c’è ancora troppa poca fiducia nei confronti dei partiti: non ci si sente rappresentati. C’è però anche un dato positivo: i cattolici praticanti hanno voglia nuovamente di impegnarsi e di appassionarsi alla politica. Questo potrebbe diventare un passaggio importante per quella ricostruzione necessaria, per quella costruzione di un percorso vero di rigenerazione, cioè di costruzione di una nuova generazione di persone impegnate in politica. (bf)








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